“Rapire il padre di Luis Diaz è stato un errore”: il capo guerriglia colombiano fa marcia indietro. – Continua ad avere sviluppi significativi la vicenda che riguarda il rapimento dei genitori (e nello specifico del padre) di Luis Diaz, giocatore del Liverpool, in Colombia. La madre, infatti – Cilenis Marulanda – è stata tratta in salvo praticamente subito dopo il rapimento. Diversa invece la situazione che riguarda il padre, del quale non si hanno ancora tracce. Una cosa però è certa: a rapirlo è stato l’Eln, Esercito di Liberazione Nazionale in Colombia. Si tratta di un gruppo ribelle di guerriglia presente in Colombia. La certezza della notizia era arrivata pochi giorni fa, ma adesso ci sono degli sviluppi significativi.

Il capo dell’Eln ha fatto marcia indietro, dichiarando che è stato un errore aver rapito il padre di Luis Diaz, considerato come un simbolo dell’intera nazione. La situazione potrebbe quindi adesso evolversi in modo positivo, con Luis Diaz che potrebbe presto tornare in campo dopo le assenze contro Nottingham Forrest e Bournemouth. Di seguito le dichiarazioni del capo dell’Esercito di Liberazione Nazionale e i possibili scenari futuri sul rapimento del padre.

Padre Luis Diaz rapito in Colombia, capo Eln: “Un errore”

Arrivano notizie sicuramente migliori per Luis Diaz. Il calciatore colombiano, in apprensione negli ultimi giorni per la situazione familiare, non vive sicuramente un buon momento. Adesso, però, una possibile svolta. Antonio Garcia – capo dell’Esercito di Liberazione Nazionale (Eln), gruppo accusato del rapimento del padre – ha ammesso di esser stato un errore quello di aver rapito il padre di Luis Diaz. Il rapimento è avvenuto nella giornata di sabato 28 ottobre a Barrancas, loro città natale vicina al confine venezuelano. Ma se la situazione della mamma è rientrata poche ore dopo, non è ancora risolta quella del padre.

“La cattura del padre di Luis Diaz a opera del Fronte di Guerra del Nord è stata un errore”, ha scritto il comandante dell’Eln sul suo canale Telegram. “Lucho – ha aggiunto, usando il soprannome con cui il calciatore è noto tra i colombiani – è un simbolo della Colombia, questo è ciò che noi dell’Eln pensiamo di lui”.

Un passo indietro dunque, che agevolerà adesso con molta probabilità la liberazione del padre di Luis Diaz. Questo sequestro infatti rischia di far saltare i negoziati di pace tra il gruppo già citato e il presidente di sinistra Gustavo Petro. Questi stanno proseguendo nel quadro di un cessate il fuoco di sei mesi. Sempre sul proprio canale Telegram, Garcia ha affermato che la direzione centrale dell’Esercito di liberazione nazionale sta concentrando i propri sforzi per liberare il padre del calciatore, invitando anche le varie unità a collaborare.

“Speriamo che la situazione operativa sul terreno possa essere risolta, questa è l’indicazione che i comandanti hanno per accelerare il rilascio”, ha affermato Garcia. 

Rapimento genitori del calciatore del Liverpool: cosa è successo

Tutto è avvenuto nella giornata di sabato 28 ottobre, a Barrancas, città natale dei genitori di Luis Diaz al confine venezuelano. La madre e il padre di Luis Diaz sarebbero stati da due uomini in motocicletta mentre si trovavano all’interno di una stazione di servizio. La madre, Cilenis Marulanda, è stata da subito rilasciata. Mentre il padre, Luis Manuel Díaz, non è ancora stato trovato. Nel corso di questa settimana poi una serie di sviluppi che stanno pian piano migliorando le cose per il calciatore del Liverpool e della Colombia. Adesso le parole di Antonio Garcia, capo dell’Esercito di liberazione nazionale, che potrebbero portare a una svolta positiva per il calciatore e per i suoi genitori.