Sostenere i palestinesi è la pratica degli insegnamenti di tutte le religioni“, questo avrebbe detto il presidente dell’Iran Ebrahim Raisi a Papa Francesco nel corso di un colloquio telefonico. A riportare la notizia è l’agenzia iraniana Isna.

Il presidente iraniano Raisi parla con Papa Francesco

Il sostegno al popolo palestinese oppresso è qualcosa che dovrebbe unire chiunque. Questo è in sintesi il messaggio che emerge dalla telefonata tra il presidente iraniano Raisi e Papa Francesco. Secondo l’agenzia Isna, il presidente ha apprezzato la posizione del leader cattolico mondiale sulla necessità di un cessate il fuoco immediato a Gaza. Raisi ha chiesto al Pontefice di far capire all’Occidente che bisogna lavorare per la fine della guerra e la cessazione dei crimini a Gaza. Secondo il presidente iraniano è fondamentale anche spiegare all’Occidente chi ha il ruolo di oppresso e oppressore in questo momento.

Gli attacchi all’ospedale e al campo profughi di Jabalia

Raisi ha discusso anche dei “crimini israeliani” contro le donne e i bambini di Gaza, compreso l’attacco all’ospedale al-Mu’amdani e al campo di Jabalia. Il presidente iraniano ha definito questi atti come crimini contro l’umanità e ha detto che l’apartheid non è solo nei confronti dei musulmani in Israele. Oggi secondo Raisi è fondamentale lavorare in maniera coesa, al di là delle religioni, per garantire la pace e la stabilità in Medio Oriente.

Lavorare in maniera diplomatica e i rapporti col Vaticano

Il presidente iraniano ha sottolineato che il suo Paese è dalla parte del popolo palestinese e che punta a risolvere il conflitto con la diplomazia. Raisi ribadisce che saranno inviati aiuti umanitari a Gaza. Spazio ai rapporti tra Iran, Vaticano e mondo cattolico in generale. Il presidente iraniano ha detto che per molti cristiani l’Iran è un rifugio sicuro:

Oggi non solo i cristiani dell’Iran ma anche i cristiani della regione in Armenia, Iraq e Siria considerano la Repubblica islamica dell’Iran come il loro rifugio e noi difendiamo non solo i diritti delle nazioni musulmane ma anche quelli dei cristiani.

Non si tratta dell’unico colloquio telefonico di Papa Francesco che affronta il tema della guerra in Medio Oriente. Il Pontefice ha parlato anche con Abu Mazen negli scorsi giorni e oggi ha chiesto la restituzione degli ostaggi e la fine del conflitto.