Marce a favore della Palestina in Europa e forti contestazioni sotto casa di Netanyahu. La parola d’ordine del ventisettesimo giorno di guerra è “protesta”: da una parte ci sono le piazze europee che condannano l’atteggiamento di Israele verso Gaza, dall’altra il corteo contro Netanyahu in Israele. Nel frattempo il ministro della Difesa Gallant promette ripercussioni se Hezbollah attaccherà e ribadisce che l’obiettivo è l’eliminazione totale di Hamas.
Yoav Gallant punta il capo di Hamas a Gaza
Si chiama Yahya Sinwar e per molti in Occidente è un nome sconosciuto, in Israele invece lo conoscono fin troppo bene: è il capo di Hamas all’interno della Striscia di Gaza ed una figura chiave nel conflitto in corso tra l’Idf e i miliziani palestinesi. Un personaggio talmente importante che la sua eliminazione potrebbe essere fondamentale per l’indebolimento – o addirittura annientamento- di Hamas.
Il ministro della Difesa Yoav Gallant è convinto che l’uccisione di Sinwar non sia un’impresa impossibile e promette che entro la fine del conflitto Hamas sarà solo un ricordo del passato. Si apre un nuovo capitolo nella guerra: Israele intensifica gli attacchi via terra e la paura di attacchi più violenti su Gaza City resta viva.
La risposta agli attacchi israeliani
Le sirene hanno suonato in diverse aree centrali di Israele questa sera a causa di un pesante lancio di razzi proveniente dalla Striscia di Gaza. Diverse esplosioni, presumibilmente intercettazioni dell’Iron Dome, furono udite sopra i cieli di Rishon Lezion, Holon, Bat Yam, Ramle, Nes Ziona, Beit Dagan, Be’er Yaakov e Lod. Nell’ultimo lancio una casa a Sderot è stata colpita ma non dovrebbero esserci vittime. Finora sono 1400 gli israeliani morti mentre le vittime palestinesi sono quasi 10mila. Oggi alcuni manifestanti hanno protestato sotto casa del premier Netanyahu, si tratta delle prime proteste interne – seppur meno partecipate rispetto a quelle contro la riforma della giustizia– dallo scoppio del conflitto.
“Liberate gli ostaggi”: Tel Aviv in piazza
L’uomo di punta dei negoziati per gli ostaggi detenuti a Gaza, Gal Hirsch, è stato contestato dalle famiglie dei prigionieri mentre si recava ad una protesta che si stava svolgendo davanti al quartier generale militare di Tel Aviv sabato. Mentre girava per la manifestazione alcuni lo hanno salutato e ringraziarlo per il suo lavoro, mentre altri gli urlavano “vergogna”.
Haniyeh ha incontrato Khamenei
Il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ha incontrato nei giorni scorsi il leader supremo iraniano, l’Ayatollah Ali Khamenei, durante una visita a Teheran. Lo ha rivelato oggi un funzionario di Hamas in un discorso trasmesso dal canale televisivo arabo al-Mayadeen. Non è stato spiegato di cosa i due leader hanno parlato.
Blinken in Giordania
Il Segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha parlato oggi ad Amman con il re di Giordania Abdallah e con il principe ereditario Hussein. Blinken ha spiegato che gli Stati Uniti sono impegnati a lavorare con i partner regionali per la creazione di uno stato palestinese. E’ stato ribadito poi il comune impegno per la protezione dei civili e per evitare che la situazione a Gaza possa degenerare. Il segretario di Stato americano si è detto anche molto preoccupato per la situazione in Cisgiordania.
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