Aumenti delle pensioni del 2024 grazie al tasso positivo di rivalutazione dei contributi: mai la percentuale è stata così alta dal 2009. Infatti, dopo anni di stagnazione, nei quali i contributi non hanno ottenuto grosse rivalutazione, nel 2024 il montante dei contributi che i lavoratori versano nella loro vita lavorativa torneranno a crescere determinando aumenti delle future pensioni.

Il tasso di rivalutazione dei contributi è in aumento del 2,3 per cento: a questo tasso si rivalutano tutti i versamenti effettuati fino al 31 dicembre 2022 e avvantaggerà i lavoratori che andranno in pensione a decorrere dal 1° gennaio 2024.

Aumenti pensioni 2024 grazie al tasso positivo di rivalutazione dei contributi: mai così alto dal 2009

Buone notizie arrivano dal tasso di rivalutazione dei contributi previdenziali, utili per andare in pensione. La percentuale di rivalutazione sale al 2,3 per cento, un livello mai raggiunto da 14 anni a questa parte. Nel 2009 il tasso era arrivato al 3,32 per cento. Negli anni successivi, l’indicizzazione è stata sempre al di sotto dei due punti percentuali, quando positiva. La rivalutazione serve a tenere i contributi e le pensioni al passo dell’inflazione. L’ufficializzazione del nuovo tasso arriva dall’Istat che ha emesso la nota numero 2302191.

I dati che arrivano dall’Istat sono positivi in quanto riguardano il calcolo della futura pensione. Per calcolare il trattamento dell’Inps si tiene conto di tutti i contributi che il lavoratore ha versato durante la sua vita lavorativa. Di regola, per un lavoratore alle dipendenze, la percentuale di contributi è pari al 33 per cento del proprio stipendio, reddito o retribuzione.

Aumenti pensioni 2024 rivalutazione contributi, ecco come funziona il coefficiente di trasformazione

Il montante dei contributi, poi, viene moltiplicato per i coefficienti di trasformazione per ottenere la pensione vera e propria. Tali coefficienti, che variano a seconda dell’età di uscita dai 57 ai 71 anni di età, sono soggetti a revisione ogni due anni (in precedenza ogni tre anni). Di regola, tali coefficienti tendono sempre a diminuire, determinando pensioni sempre più al ribasso.

Diversamente da quanto avvenuto dalla loro introduzione, solo nel 2023-2024 tali coefficienti sono cresciuti, determinando un aumento delle pensioni. Inoltre, l’andamento dei coefficienti di trasformazione determina indici più alti in corrispondenza di età di uscita dal lavoro più elevate e indici più bassi quanto più si esce prima e ci si avvicina ai 57 anni di età.

Per questo motivo, la moltiplicazione dei coefficienti per il montante contributivo determina pensioni più basse: al minor quantitativo di versamenti contributivi si somma anche un indice più basso.

Di quanto aumenta la pensione nel prossimo anno

Il montante contributivo, prima di essere moltiplicato per il coefficiente di trasformazione, deve essere rivalutato. Ed è per questo che l’indice di cui ne fornisce notizia l’Istat, in aumento del 2,3%, è una buona notizia per i pensionati del 2024. Il tasso ufficializzato nel 2023 è relativo al montante contributivo accumulato fino al 31 dicembre 2022, a favore di chi andrà in pensione dal 1° gennaio 2024. La rivalutazione del 2,3082 per cento corrisponde a un coefficiente pari a 1,023082.

La rivalutazione dei contributi è un meccanismo introdotto nel 1976. In questi 48 anni, solo due volte l’indice, che si basa sull’andamento del Prodotto interno lordo, è risultato negativo: nel 2014 e nel 2021. Il coefficiente del 2014 è stato pari al -0,001927. Su un montante di contributi di 250.000 euro, la rivalutazione negativa porta i versamenti a 249.518 euro.

In base al decreto lege numero 65 del 2015, i contributi non possono essere rivalutati in negativo. Ovvero, non si possono ridurre per effetto di un tasso negativo. Pertanto, tale tasso, non può essere inferiore a uno. In caso di rilevazione negativa, si recupera quanto anticipato in un anno per arrivare a uno negli anni successivi. La rivalutazione negativa (-0,000215) dell’anno 2021 è stata recuperata nel 2022, anno nel quale, a fronte di un tasso pieno pari a 1,009973, il tasso è stato ridotto a 1,009758.