Il segretario di Stato Antony Blinken è atterrato in Israele per una nuova visita, la terza nell’ultimo mese, segno di una situazione altamente instabile nell’area. Il segretario USA ha ribadito in una conferenza stampa il bisogno di pause umanitarie per Gaza, fondamentali per facilitare il trasporto degli aiuti all’interno della Striscia.

Si unisce all’appello della Casa Bianca anche l’Onu, che considera come “inaccettabili” gli attacchi rivolti alle ambulanze di Gaza da parte di Israele.

“Gli attacchi all’assistenza sanitaria, compresi quelli contro gli ospedali, e la limitazione della fornitura di aiuti essenziali come forniture mediche, carburante e acqua, possono costituire violazioni del diritto internazionale umanitario. Richiesta di un cessate il fuoco immediato, sottolineando l’urgente necessità di proteggere tutti gli operatori sanitari, i pazienti, i trasporti sanitari e le strutture.”

Blinken: “Un cessate il fuoco lascerà Hamas in stallo”

Il segretario di Stato USA ribadisce l’importanza di una distinzione di vocaboli: appellarsi ora ad un cessate il fuoco sarebbe poco utile per Israele e fondamentale per Hamas, che avrebbe il tempo di riorganizzarsi e attaccare. Quello che occorre in questo momento, afferma Blinken, sono pause umanitarie utili per il soccorso dei civili.

“Un cessate il fuoco adesso semplicemente lascerà Hamas in stallo. Si riorganizzeranno e ripeteranno ciò che è successo il 7 ottobre.”

Save The Children ha riportato i numeri di quella che si profila essere in maniera sempre più evidente una vera tragedia umanitaria, con oltre 3700 minori morti nei territori di Gaza. La situazione all’interno della Striscia è al collasso anche perché si stima che un numero compreso tra gli 800mila e un milione di persone si siano spostate verso sud, considerate zone più sicure per ammissione dello stesso esercito di Israele. Il problema perciò si allarga: oltre ai generi alimentari e ai medicinali, subentrano problematiche legate allo spazio e all’alloggio di queste persone.

In Medio Oriente la situazione è incandescente

È notizia dell’ultim’ora (riportata da Reuters) quella di un colloquio tra il leader di Hamas, Haniyeh, e la guida dell’Iran, Khamenei. La Turchia, inoltre, non nasconde più il suo appoggio esplicito alla causa di Hamas: questo è quanto avrebbe dichiarato il ministero degli Esteri israeliano dopo aver riportato la notizia del richiamo dell’ambasciatore turco da parte del presidente turco Erdogan. Il leader turco, inoltre, compie un passaggio ulteriore:

“Ho detto qualcosa nel mio discorso alla manifestazione per la Palestina. Ho annunciato che avremmo sostenuto iniziative che avrebbero portato le violazioni dei diritti umani e i crimini di guerra di Israele davanti alla Corte penale internazionale. Le nostre autorità competenti, in particolare il Ministero degli Esteri, svolgeranno questo lavoro.”

Il ministro degli Esteri egiziano, infine, Sameh Shoukry, fa appello a quanto Blinken ha escluso poco prima, “un cessate il fuoco immediato e senza condizioni”.

Tornando invece in territorio europeo, in particolare in Italia, si è tenuta questo pomeriggio la manifestazione indetta dal leader della Lega Matteo Salvini, che ha ribadito la ferma condanna al terrorismo.

Mi fanno schifo quelli che finanziano i seminatori di odio, di sangue, di violenza a Strasburgo e a Bruxelles e poi si stupiscono se qualche, non matto, criminale uccide un criminale in Francia o due svedesi a Bruxelles. Il terrorismo islamico è la piaga di questo secolo.”