«La nazione punta al lavoro di cittadinanza». Con queste parole la premier Giorgia Meloni, commentando i dati Istat sull’occupazione in Italia, ha annunciato l’obiettivo cui punta il suo Governo: superare definitivamente la logica dei sussidi per promuovere la crescita stabile del mercato del lavoro.
I dati positivi sul numero di occupati diffusi dall’Istituto nazionale di Statistica sembrerebbero infatti fanno ben sperare, almeno secondo la lettura della presidente del Consiglio, la quale rivendica il suo stesso merito: «da quando c’e’ questo governo, ci sono oltre mezzo milione di posti di lavoro in più, in grandissima parte con contratti stabili».
Il trend positivo – che fa raggiungere al Paese il record di occupati dal 1977 – è il segno, secondo la premier Meloni, di un Paese che finalmente si sta lasciando alle spalle le politiche fallimentari del passato, andando verso un futuro basato sul «lavoro di cittadinanza».
Lavoro di cittadinanza, Bandecchi (AP): “Finalmente Meloni e il Governo nella giusta direzione”
La proposta del lavoro di cittadinanza, tuttavia, non è nuova. Da mesi infatti il segretario nazionale di Alternativa Popolare Stefano Bandecchi, lavora e propone a livello nazionale l’istituzione di questa misura in grado di risolvere non pochi del problemi del Paese.
Oltre a garantire un reddito e al contempo dignità alle persone, il lavoro di cittadinanza è infatti per Bandecchi – che ha già messo in cantiere l’implementazione della misura proprio a Terni – in grado di aiutare lo Stato nell’erogazione di molti servizi a beneficio dell’intera collettività.
Per questa ragione Bandecchi accoglie positivamente la proposta di Meloni, la quale sembra finalmente «aver capito cosa serve al Paese in tema di occupazione».
Meloni lancia il lavoro di cittadinanza, Bandecchi: “Serve la collaborazione di tutti i livelli istituzionali, senza bandierine politiche”
L’implementazione del lavoro di cittadinanza potrà avvenire con successo, secondo Bandecchi, se tutti i livelli istituzionali collaboreranno tra loro in sinergia.
Anche perché, come osserva il sindaco di Terni, tutti i comuni, le province e le regioni sperimentano gli stessi problemi determinati dalla mancanza di personale. Un ragionamento collettivo in cui prevalga l’interesse della comunità, «senza bandierine politiche al seguito» potrà allora davvero portare a quel cambio di passo che l’Italia aspetta da anni.
Cambiando il paradigma e ragionando sul «bisogno di lavorare, e non il lavorare per bisogno», secondo Bandecchi, l’Italia potrà tornare a crescere nella sua economia, mantenendo la sua posizione autorevole in Europa e nel Mondo.