“Le affermazioni del Cio non stupiscono: ma sulla pista da bob non c’è nessuna decisione”, ha proseguito poi Paolo Zangrillo
A ridosso della decisione del CIO che blocca la “Soluzione Cesana”, sono arrivate le dichiarazioni di Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica amministrazione e senatore di Forza Italia
Il punto da cui partire è di ieri, con la nota ufficiale del CIO in cui annunciava il rifiuto della proposta di ristrutturazione dell’impianto di Cesana. Una notizia sotto certi aspetti inaspettate poichè a ridosso degli ultimi sviluppi, la location in provincia di Torino sembrava la più accreditata a raccogliere l’eredità di Cortina, inizialmente nominata per lo svolgimento delle gare di bob, skeleton e slittino. Nei giorni scorsi avevamo scritto anche di quanto dichiarato dal Ministro degli Esteri Tajani, dopo che questi aveva effettuato il sopralluogo proprio presso la pista da bob di Cesana. Tajani ha affermato chiaramente che non avere una pista da bob in Italia per i Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026 sarebbe “una resa nazionale“. Stando a quanto riportato dalle agenzie stampa, il Ministro ha poi proseguito affermando che secondo lui, l’impianto di Cesana può essere una soluzione. Ieri però il cambio di rotta. A seguito di questa decisione, si è espresso il ministro per la Pubblica amministrazione e senatore di Forza Italia Paolo Zangrillo.
“Le affermazioni del Cio non stupiscono, perché sono in linea con quanto ha sempre sostenuto, ma sulla pista da bob non c’è nessuna decisione. Il Governo ha dato mandato a Simico di approfondire il dossier; una volta che ci saranno le conclusioni dettagliate del suo studio, sarà presa la scelta giusta: l’obiettivo è quello di tenere i Giochi in Italia”.
Questo è quanto dichiarato da Paolo Zangrillo e riportato dall’AGI. Questi aveva effettuato il sopralluogo insieme al vicepremier Antonio Tajani e il governatore della Regione Piemonte, Alberto Cirio:
“La visita ci ha confermato quello che già sapevamo, cioè che l’impianto non è morto ma ha continuato l’attività con il pistino di spinta fino all’ultima stagione. Il tracciato è molto tecnico, tanto da essere stato promosso da un campionissimo come Armin Zoggeler. Per ammodernarlo servono molte meno risorse che per costruire un nuovo impianto.”
Zangrillo definisce così l’ipotesi Cesansa “una scelta vantaggiosa dal punto di vista economico, ma anche da quello ambientale, con soluzioni all’avanguardia anche da questo punto di vista. Il dossier del Piemonte tocca anche il tema della legacy tanto caro al Cio, fornendo ampie rassicurazioni sull’eredità post-olimpica”
Milano-Cortina, Paolo Zangrillo sulla scia delle dichiarazioni di Tajani: “Vedere all’estero anche soltanto una disciplina equivarrebbe a una resa nazionale”
Proseguendo nel suo intervento, la posizione di Paolo Zangrillo si pone sulla scia delle dichiarazioni di Tajani, con cui, come scritto poche righe fa, aveva condiviso il sopralluogo. Ecco infatti quanto dichiarato a riguardo, sempre riportato dall’AGI:
L’’Italia deve ospitare tutte le gare dei Giochi invernali 2026 perché vedere all’estero anche soltanto una disciplina equivarrebbe a una resa nazionale. Aspettiamo quindi che il Simico faccia le valutazioni del caso e completi il suo lavoro, in modo da fornire alla Fondazione Milano-Cortina le indicazioni corrette per avviare con il Cio un confronto sul tema serio e trasparente”.
Nella conclusione del suo intervento, Paolo Zangrillo sottolinea ancora l’importanza della location piemontese, spiegando che “abbiamo di fronte un’occasione importantissima, quella di rilanciare l’unico impianto di bob esistente in Italia, e sono convinto che il Coni e il suo presidente, Giovanni Malagò, faranno di tutto per non perderla con Cesana le Olimpiadi di Milano-Cortina si trasformerebbero nelle Olimpiadi delle Alpi, una edizione che vogliamo unica e memorabile proprio come lo è stata quella di Torino 2006”.