Cos’è la mastoidite? Sono in aumento i casi di mastoidite nei bambini con diversi ricoveri registrati nell’ospedale Santobono di Napoli.

Ecco come mai si diffonde soprattutto tra i più piccoli e tra i neonati e come avviene il contagio.

Cos’è la mastoidite: caratteristiche generali

La mastoidite è un’infezione a carico dell’orecchio medio prodotta dallo streptococco, un batterio non così raro. Il termine indica come la malattia coinvolga il rivestimento della mucosa dell’antro mastoideo, ovvero una zona dell’osso temporale del cranio posizionata dietro l’orecchio.

L’infezione batterica infatti colpisce le cellule pneumatiche mastoidee e può derivare da un’otite media acuta o cronica. La mastoidite comporta l’ostruzione del cavo timpanico con conseguente accumulo di pus nella mastoide. Quando il meccanismo infiammatorio si estende al tessuto sottocutaneo retroauricolare e cervicale la malattia viene identificata con il termine mastoidite esteriorizzata.

Se non curata in tempo questa patologia può sfociare nella compromissione permanente dei setti ossei con la diffusione dell’infezione anche a porzioni anatomiche confinanti, compreso il cervello, causando gravi complicazioni.

Cause e sintomi

Come accennato per capire cos’è la mastoidite bisogna sapere che può essere causata da un’infezione da streptococco, conseguente ad un attacco di otite medio acuta.

I bambini e i neonati sono particolarmente soggetti a questa patologia per il loro sistema immunitario non completamente sviluppato. Gli esperti inoltre sono convinti che il numero in aumento dei casi possa essere indotto da una somministrazione indiscriminata degli antibiotici che crea resistenza.

Entro i primi 24 mesi di vita, il bambino infatti non ha un sistema immunitario allenato a contrastare questo tipo di infezioni. Per questo motivo il batterio prolifera facilmente e innesca una patologia potenzialmente molto dannosa.

Il quadro sintomatologico è molto simile all’insorgenza di una meningite. Per questo motivo anche la diagnosi può essere difficile e confusa con quest’altra malattia. Se si sospetta che l’infezione si sia estesa ai distretti fasciali profondi si deve indagare la gravità attraverso esame tomografico computerizzato.

È però indispensabile contrastare l’infezione nel più breve tempo possibile al fine di non provocare conseguenze gravi.

I sintomi principali sono i seguenti:

  • gonfiore nella zona retrostante al padiglione auricolare a causa della diffusione dell’infezione nella zona sottocutanea fino ad intaccare il muscolo sternocleidomastoideo,
  • epidermide lucida, arrosata e dolorante nella stessa area,
  • anteriorizzazione del padiglione auricolare, ovvero sviluppo di “orecchio a sventola” a causa del gonfiore,
  • scomparsa del normale solco retroauricolare,
  • dolore forte all’orecchio,
  • stato febbrile anche intenso,
  • eventuale fuoriuscita di secrezione mucosa o purulenta dal condotto uditivo esterno.

Quanto la mastoidite è nella sua versione esteriorizzata si manifesta una tumefazione retroauricolare eritematosa molto dolorosa.

I sintomi variano infine da soggetto a soggetto e sono più gravi nel caso il paziente non abbia sviluppato una difesa tale da arginare autonomamente l’infezione batterica.

Modalità di contagio e cura

Generalmente il contagio avviene per contatto diretto. Il batterio infatti facilmente prolifera e si trasmette con l’interazione con un soggetto già affetto. Occorre pertanto adottare alcune facili precauzioni come la corretta areazione degli ambienti e non condividere oggetti personali come gli asciugamani.

Il trattamento terapeutico della mastoidite si avvale del supporto di farmaci di tipo antibiotico affiancati da medicinali analgesici e antipiretici. Solo nel caso questi non abbiano sufficiente effetto, a causa per esempio di resistenza al prodotto, si interviene con il ricovero ospedaliero e con un intervento chirurgico. L’operazione mira soprattutto a drenare il padiglione uditivo e liberare i dotti dal pus, al fine di alleviare i sintomi della malattia.

Se anche questo intervento non risulta risolutivo l’ultima strada porta alla mastoidectomia, una procedura in cui viene asportata una parte dell’osso e viene drenata profondamente l’infezione. Tale operazione comunque non pregiudica la normale funzione uditiva.