Cosa sono e come funzionano i DF-5C, i nuovi missili nucleari della Cina? Sale la preoccupazione a livello internazionale dopo quanto comunicato dal Pentagono. La Cina infatti sarebbe in procinto di realizzare nuovi missili intercontinentali con testata nucleare.

Il Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti ha infatti divulgato l’annuale report in cui stima che la Cina sia in possesso di oltre 500 armi nucleari. Non solo, le analisi sui cantieri militari hanno rivelato come le testate potrebbero presto aumentare e arrivare a più di 1000 entro il 2030.

Cosa sono i missili nucleari DF-5C: minaccia per i territori degli Stati Uniti

Il rapporto inoltre descrive come la Cina stia variando le possibilità di attaccare gli Stati Uniti. Infatti sarebbe ormai in via di ultimazione la realizzazione di un nuovo modello di missile intercontinentale, oltre alla nuova flotta di sottomarini nucleari Type 093B.

Si tratta dei missili balistici DF-5C sviluppati dall’Esercito Popolare di Liberazione cinese che potrebbero essere equipaggiati di testata multi megatoni.

Il timore statunitense è che la Cina possa incrementare questo tipo di sistemi missilistici a raggio intercontinentale dotandoli di armi convenzionali.

I missili balistici intercontinentali, indicati anche con l’acronimo internazionale ICBM, vengono infatti impiegati come vettore per le bombe nucleari. Armare convenzionalmente tale sistema missilistico invece permetterebbe alla Cina di sferrare attacchi con testate di altra tipologia senza dunque ricorrere necessariamente a quelle nucleari.

Gli Stati Uniti temono soprattutto per i propri territori più vicini alla Cina: Hawaii e Alaska. D’altronde nel rapporto che il Pentagono ha consegnato al Congresso americano si legge che i missili DF-5C possano essere un’arma troppo pericolosa per esistere.

L’inizio del progetto DF

Con la classe DF-5 (Dong Feng 5) si indica un insieme di missili balistici pesanti a più stadi di ultima generazione. Il modello DF-5C è l’ultima versione attualmente sviluppata.

Il progetto di questi dispositivi risale alla seconda metà degli anni ’60 da parte della China Academy of Launch Technology. La sua produzione all’interno della fabbrica militare cinese Capital Machine Factory ha portato ai primi test nel 1971 per poi essere dichiarato pienamente efficiente nel Maggio del 1980 ed essere installato come dispiegamento operativo nel 1981. Il primo modello aveva una gittata di oltre 10.000 km e poteva così colpire bersagli nelle zone occidentali degli Stati Uniti.

Nel 1986 iniziò il progetto di miglioramento con lo sviluppo della versione DF-5A, che ha portato la gittata a superare i 15.000 km. Il dispositivo di lancio invece passo dai 7.000 kg a 10.200 kg di peso.

I primi missili venivano stoccati in posizione orizzontale e nascosti in opportuni tunnel scavati nelle montagne. Dovevano essere spostati all’esterno per poter essere lanciati, con una procedura chiamata “chu men fang pao” e che richiedeva all’incirca due ore di tempo. La versione DF-5A invece aveva la possibilità di essere posizionata verticalmente, all’interno di opportuni silos, in uno stato di pronto al fuoco. La Cina iniziò a costruire silos esca in modo da evitare possibili attacchi alle proprie risorse militari.

Anche il numero di missili si incrementò con circa 20 lanciatori operativi alla fine degli anni ‘90.

Dal DF-5B al DF-5C

Nel corso della parata militare tenutasi nel 2015 a Pechino per festeggiare i 70 anni dalla fine della seconda guerra mondiale venne pubblicamente mostrato il modello DF-5B. L’ulteriore miglioramento del missile ha portato l’installazione di testate multiple indipendenti MIRV nel numero di 12 su ognuno dei dispositivi. All’epoca si stimò che la Cina potesse disporre di circa 80 missili facenti parti della categoria DF-5.

Ora il progetto missilistico arriva alla terza versione: DF-5C. Le caratteristiche balistiche e geometriche sono ancora riservate ma le analisi statunitensi sono arrivate ad alcune importanti conclusioni.

Il modello DF-5C sarebbe in grado di volare oltre l’atmosfera terrestre e viaggiare a velocità inimmaginabili. Riuscirebbe poi a ridiscendere verso il suo bersaglio ad una velocità pari a 20 volte quella del suono. Il missile sarebbe non solo dotabile di testata nucleare ma anche di esplosivi convenzionali.

Proprio il suo utilizzo al di là del ricorrere a bombe nucleari rendere questo missile molto pericoloso.