Cos’è la fisetina? Si tratta di un flavonoide, ovvero un complesso polifenolico, che si trova in molti alimenti di origine vegetale e che spesso funge da colorante giallo/ocra.

Questo particolare composto è famoso per essere presente soprattutto in alcune piante. Infatti si trova principalmente nelle piante di fragole, nell’albero delle mele, nelle cipolle e nei cetrioli, ma anche in molti altri alimenti. La sua presenza in questi alimenti la rende parte integrante della nostra dieta quotidiana.

Cos’è la Fisetina: i benefici per la salute

Per capire cos’è e perché è utile la fisetina è importante conoscere bene tutto il potenziale benefico che questo composto ha per la nostra salute.

Come prima cosa è nota per le sue forti proprietà antiossidanti. Gli antiossidanti infatti svolgono un ruolo fondamentale nella protezione delle cellule dallo stress ossidativo, un processo che può causare danni cellulari e contribuire alla nascita di numerose malattie croniche.

Negli anni, la ricerca ha poi scoperto che la fisetina potrebbe essere anche ricca di proprietà anti-infiammatorie. Sarebbe infatti capace di diminuire l’infiammazione all’interno del corpo in modo da prevenire e gestire alcune condizioni di salute. Questa proprietà potrebbe essere utile per combattere l’artrite o altre malattie e disturbi.

Senza dubbio un altro campo in cui è possibile che la fisetina abbia effetto è quello della salute del cervello. Alcuni studi infatti hanno suggerito che potrebbe avere un ruolo importante nel migliorare la memoria e nel proteggere il cervello dall’accumulo di proteine associate a malattie neurodegenerative come ad esempio l’Alzheimer.

Oltre a questo sappiamo anche che la fisetina potrebbe essere in grado di regolare il glucosio nel sangue. Facendo ciò, si potrebbero aiutare soprattutto tutte quelle persone affette da diabete o che hanno un alta possibilità di svilupparlo nel corso della loro vita.

Tra i suoi benefici poi troviamo anche, secondo alcune ricerche più recenti legate a questo flavoide, una proprietà anticancerogena. Molte ricerche condotte in vitro e su animali hanno infatti dimostrato che questo composto potrebbe contribuire a prevenire la crescita di alcune cellule tumorali.

Tuttavia, prima di averne la certezza sono necessari ulteriori studi che confermino questi risultati, in modo da comprendere meglio il suo potenziale nel trattamento del cancro.

La fisetina è utile poi come trattamento antivecchiamento proprio perché ha benefici sulla pelle.

In molti studi infatti è stato riscontrato che può ridurre la degradazione del collagene, il danno al DNA e lo stress ossidativo indotti molto spesso dai raggi UV. È poi in grado di attenuare la formazione delle rughe e diminuire il rossore nel caso la pelle presenti eczemi.

In quali alimenti si trova e chi non dovrebbe assumerla

Oltre gli alimenti già citati la fisetina si piò trovare nelle radici di loto, nell’uva, nei kiwi o nella pesca. Un frutto molto ricco di questa sostanza è una varietà di caco, ovvero il caco mela.

Solitamente una persona dovrebbe ingerire circa 500 mg al giorno per cinque giorni se il soggetto ha un peso più o meno di 60 kg.

La fisetina è presente principalmente nelle fragole, per questo ci sono delle controindicazioni legate a questo frutto che rappresenta uno degli alimenti con il più alto potere allergizzante.

Un eventuale abuso potrebbe infatti portare l’insorgenza di sintomi a livello cutaneo o della mucosa orale. Alcuni di questi sono: orticaria, formicolio alla bocca, difficoltà respiratorie e mal di pancia. In casi rari può portare anche a febbre e dermatiti fino ad arrivare anche all’ostruzione dei bronchi.

Infine la fisetina non dovrebbe essere ingerita da chi soffre di ulcera, gastrite e colite. Le donne in gravidanza devono invece prestare attenzione e lavare bene le fragole per evitare il rischio toxoplasmosi in quanto questo frutto cresce a terra e può venire a contatto con concimi animali.

È comunque sempre consigliabile chiedere il parere del medico prima di consumare questa sostanza. Infine, è bene che venga assunta con particolare attenzione da chi soffre di calcoli renali o alla cistifellea poiché le fragole contengono acido ossalico.