Un sabato di forte tensione ideologica a Milano, in cui sfileranno due manifestazioni diametralmente opposte: da una parte, Largo Cairoli ospiterà un raduno organizzato dalla Lega per sostenere Israele e difendere i “valori dell’Occidente“, mentre dall’altra parte, giovani palestinesi si raduneranno da Piazza Oberdan a Piazza Missori con lo slogan “Palestina libera, fermate il genocidio“.
Le “manifestazioni rivali” a Milano su Israele e Palestina: “Paura di tensioni”
Il Sindaco Beppe Sala, consapevole delle tensioni crescenti dovute al conflitto a Gaza, ha espresso preoccupazione, ma ha fiducia nelle forze dell’ordine affinché la giornata si svolga senza incidenti. Tensioni evidenti sono emerse con minacce a Matteo Salvini e scritte antisemite sui muri della città.
La Lega ha chiamato alla raccolta “la maggioranza pacifica e silenziosa” per sostenere la difesa di Israele. Matteo Salvini, leader della Lega, dichiara che “sarà una piazza sorridente che chiede il ritorno alla pace, due popoli e due Stati. Ma l’antisemitismo e l’odio antiebraico non possono più esistere“. La Comunità ebraica di Milano, sebbene non parteciperà fisicamente all’evento, esprime “totale sostegno all’iniziativa” per non dimenticare gli ostaggi catturati da Hamas.
Contemporaneamente, un corteo ‘antifascista e antirazzista’ si svolgerà dalla parte opposta della città, da Porta Venezia a Piazza Missori, per denunciare “oltre 170 conflitti attivi nel mondo“.
Perplessità sulla manifestazione della Lega
A Roma, un corteo simile si svolgerà da Piazza Vittorio a Piazza di Porta San Giovanni, in risposta alle commemorazioni delle Forze Armate. Gli organizzatori chiedono lo stop all’invio di armi in Ucraina, il riconoscimento dello Stato Palestinese e la fine del genocidio a Gaza, tra le altre richieste.
Tuttavia, la manifestazione milanese della Lega ha suscitato perplessità tra gli alleati di centrodestra. La vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Augusta Montaruli, ha invitato ad “evitare situazioni rischiose”, mentre il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè di Forza Italia, ha espresso preoccupazione per possibili “elementi esagitati”.