Riforma pensioni 2024: sì, no, forse. E soprattutto cambia il requisito per la pensione anticipata a 62 anni di età. Il tema centrale affrontato dal governo Meloni riguarda molti lavoratori che potrebbero dover rimanere più a lungo sul posto di lavoro, mentre altri potrebbero conseguire la pensione con una penalizzazione sulla rendita. La strada pensionistica italiana percorre ancora il sentiero lastricato dalla legge Fornero. Non che ci fossero particolari dubbi o resistenze capaci di ammorbidirne gli effetti della legge del 2012. Vediamo insieme quali sono le caratteristiche della pensione anticipata a 62 anni di età.
Pensione anticipata a 62 anni di età
Lo si potrebbe chiamare un tentativo strategico per mantenere un’uscita anticipata dal lavoro. Il 2024 sarà un anno difficile per le famiglie. L’inflazione, l’aumento dell’energia, le calamità naturali, i continui rincari di beni e servizi, giocheranno un brutto scherzo alle tasche degli italiani. Definire i nuovi parametri previdenziali non è un compito facile, dal momento che mancano le risorse e non si tratta solo di chiarire i punti proclamati o evitare manifestazioni.
Nelle ultime settimane, il governo Meloni ha fatto un passo indietro, forse il secondo in tre settimane. Dopo la modifica all’articolo 23 della Manovra 2024 con il tentativo di ammorbidire la linea intrapresa nel conferire maggiori poteri all’Agenzia delle Entrate – Riscossione in tema di pignoramento, non è andata meglio in campo pensionistico. Anche nel 2024 sarà possibile andare in pensione a 62 anni di età attraverso la misura Quota 103.
La proroga è contenuta nel testo della legge di Bilancio 2024. La maggioranza politica ha trovato un accordo per non perseguire l’uscita con Quota 104 a 64 anni di età e 41 anni di contributi, che si avvicinava di più alle regole ordinarie previste dalla legge Fornero.
Sul fronte pensionistico sono stati introdotti almeno 3 elementi pensionistici particolarmente significativi e riguardano la modifica di Quota 103, l’innalzamento dei requisiti di età per l’accesso a Opzione donna e Ape sociale e la modifica dei requisiti minimi per la pensione contributiva anticipata.
Come andare in pensione a 62 anni nel 2023?
La pensione anticipata “Quota 103” è stata introdotta dalla legge di Bilancio 2023. L’accesso al trattamento è condizionato dalla presenza dei requisiti maturati entro il 31 dicembre 2023.
Pertanto, i lavoratori possono ottenere la pensione anticipata a 62 anni di età e 41 anni di contributi, a patto che la rendita mensile risulti pari a 5 volte il trattamento minimo, fissato a 2.818,7 euro lordi mensili, per il 2023. L’importo pieno della pensione sarà erogato al compimento dei 67 anni di età.
Quanti anni di lavoro ci vogliono per la pensione anticipata a 64 anni di età?
Nel 2023, i lavoratori che hanno accumulato un’anzianità contributiva dal 1° gennaio 1996, quindi che rientrano integralmente nel sistema contributivo puro, conseguono la pensione anticipata a 64 anni di età e 20 anni di contributi, a condizione che la rendita mensile risulti non inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale.
Nel 2024, la rendita mensile non potrà superare 5 volte il trattamento minimo, ossia 2.840 euro lordi al mese fino al raggiungimento dei requisiti ordinari della pensione di vecchiaia. Per le lavoratrici con figli, il limite resta a 2,8 volte con un figlio e 2,6 volte con due o più figli.
Le novità previste dalla Manovra 2024 per la pensione anticipata a 62 anni di età
Le novità legate alla misura Quota 103 sono diverse. Iniziamo subito col chiarire che, nella fase del prepensionamento, la rendita mensile non potrà superare quattro volte il trattamento minimo. Pertanto, la pensione piena viene conseguita al raggiungimento dei 67 anni di età.
I lavoratori che decidono di accedere alla pensione a 62 anni, con 41 anni di contributi e una rendita di almeno 4 volte il trattamento minimo, ricevono un assegno calcolato integralmente con il sistema contributivo.
Il legislatore ha annullato il vantaggio prodotto dalla quota retributiva, quindi l’INPS non terrà conto degli anni di accumulo contributivo fino al 31 dicembre 1995 come parte del metodo retributivo, ma liquiderà il trattamento basandosi sul sistema contributivo.
Infine, nel 2024, è importante considerare una finestra mobile di almeno 7 e 9 mesi (settore privato e pubblico) prima di andare in pensione.