Frank Miller dopo la sua presenza nel 2021 per presentare il documentario sulla sua vita “American Genius” torna a Lucca Comics and Games 2023 ed è subito un delirio di pubblico. L’appuntamento con il grande maestro, definito da molti come il più grande fumettista vivente, era uno dei più attesi della fiera di quest’anno è non ha deluso le aspettative. Il genio è arrivato per presentare un’edizione speciale di 300 a distanza di 25 anni dalla primissima edizione del fumetto cult, noi di TAG24 lo abbiamo incontrato.
Frank Miller a Lucca Comics, il video del genio americano
Frank Miller è in splendida forma e sorridente mentre racconta come sia nato il suo “300”, ’un’opera a cui tiene da sempre in modo particolare: “La prima genesi del fumetto è stata nel 1962 quando vidi il film ‘L’eroe di Sparta’ con protagonista proprio trecento spartani. Era la prima storia in cui gli eroi morivano e per tantissimo tempo l’ho rivisto e mio fratello mi chiede se erano morti tutti. In quel momento il mio intero approccio è cambiato, è stata una rivelazione”.
Il maestro Frank Miller ha sottolineato sullo storytelling di 300, diverso da quello di qualsiasi altra opera: “Prima di tutto ho dovuto decidere come rappresentare questa storia che si svolge in tre giorni, ma con un fulcro che si svolge prima e dopo. Un problema era che non potevo concepire la storia come quelle con un eroe come protagonista , perché gli eroi erano 300. Quindi dovevo usare il “noi”. Un punto di vista collettivo, come uno sciame di api”, svelando poi perché il fumetto è stato realizzato orizzontale: “Principalmente la scelta è stata fatta perché gli eserciti sono molto grossi con molti dettagli e immagine orizzontale è stata più efficace per il bellissimo panorama greco oltre ai dettagli delle lame. Ogni volta che iniziò un volume lo concepisco come un oggetto fisico e ho immediatamente concepito 300 così”.
Spiega poi che l’arte è sempre stata nel suo destino: “Quando ero un ragazzo a scuola ho avuto un test attitudinale per capire che carriera seguire, mi vennero architetto o artista” e poi sottolinea quali sono gli artisti ad averlo influenzato: “In Sin city uno degli omaggi è ad Alberto Breccia un artista argentino ma anche Hugo Prat, li ho conosciuti grazie al Forbidden Planet a New York. Li ho capito che l’impatto emotivo di una storia può mettere a nudo molte più emozioni”
L’intelligenza artificiale ed il rapporto tra cinema e fumetto
Impossibile non parlare con Frank Miller del tema dell’Intelligenza artificiale, che tanto sta facendo discutere ad Hollywood: “Non penso che sia in grado di scrivere i disegnare con le sfumature di un essere umano, mi interessa magari capirla in altri contesti”, mentre la pensa diversamente sui fumetti realizzati con la tecnica in digitale: “Utilizzare uno stampato o un digitale non influisce sulla storia, ma immaginatevi un divano molto comodo dove mettervi a leggere e non credo che neppure un film dia le stesse sensazioni perché non c’è il contatto fisico. Ognuno dovrebbe trovare il media migliore per quanto stai cercando di dire, oggi tutte queste forme si influenzano a vicenda. Chi scrive e disegna fumetti a qualsiasi livello non si deve sentire inferiore agli altri”.
Sulla differenza tra film e fumetto, due forme d’arte a cui ha lavorato in prima persona Frank Miller sott linea: “È una discussione che va avanti da molto, io ritengo che i film siano il mezzo più potente che esista. Pensiamo a Flash Gordon, Star Wars e il piccolo Superman che hanno spiccato il volo con i film. Non penso mai ai media in modo comparativo, ma sicuramente il fumetto è un mezzo fisico che puoi toccare sfogliare e portarlo con te annullando quella distanza che, ad esempio, i film impongono. Mi sento di dire che fumetto e cinema non sono genitori e figli, sono in realtà fratelli con punti deboli e di forza. C’è spazio per entrambi”.
Frank Miller di recente ha debuttato anche come editore: “Si assolutamente, c’è eccitazione nel cercare nuove voci e nuovi modi di fare fumetto. Penso che mi divertirò molto anche in questa veste”, mentre suo Lucca Comics confessa “In questa fiera in Europa ho percepito un grande circo, mi manca un po’ l’intimità e focus sul fumetto. Però dall’altra parte c’è una grande energia e quindi è bello anche così”.