Doppio cognome ai figli: in Italia c’è la possibilità di dare ai bambini anche quello della madre. Ma come funziona l’iter burocratico in base alla legge? Vediamo quali sono le regole, e i pro e contro di questa pratica
Doppio cognome ai figli, come funziona in Italia
In Italia, anche se da poco tempo, è stata data la possibilità ai genitori di poter assegnare ai figli un doppio cognome. Composto cioè da quello del padre che si acquisisce in automatico all’atto del riconoscimento, e da quello della madre. Questa pratica molto diffusa all’estero ma ancora poco in Italia può costituire un vantaggio, ma sotto certi aspetti presenta anche alcuni svantaggi. Anche perchè in seguito alla pronuncia della Corte Costituzionale su questo diritto, è intervenuto il Ministero a chiarire alcune regole di base e l’iter burocratico da seguire.
Cosa dice la legge
Una proposta di legge per la legittimità dell’assegnazione del doppio cognome ai figli in Italia risale a 40 anni fa. Tuttavia, soltanto con una sentenza della Corte di Cassazione del 2016 si è arrivati a raggiungere un compromesso in merito, unendo il diritto a una regolamentazione ufficiale da parte del Governo. Infatti dopo la pronuncia dei giudici che hanno stabilito la possibilità di questa pratica se tutti e due i genitori raggiungono un accordo, è arrivata una circolare ministeriale per fare chiarezza. E questa stabilisce non solo le regole comuni, ma anche l’ordine di assegnazione e cosa fare in caso di registrazione.
Le regole per assegnare al figlio anche il cognome della madre
In base al testo della legge del 31 maggio 2022, basata sulla sentenza della Corte si stabilisce la facoltà legittima per tutti i nuovi nati, di attribuire ai figli il cognome contemporaneo di tutti e due i genitori. Questo vale se la nascita avviene fuori dal matrimonio, e per le coppie di fatto e in quel caso va comunue tenuto obbligatoriamente quello del padre se c’è il riconoscimento. Ma anche all’interno delle coppie coniugate qualora ci fosse l’accordo tra i due. In caso di mancato accordo i genitori dovranno rivolgersi al tribunale. In ogni caso non verrà seguito un ordine alfabetico ma nel riportare i dati anagrafici il cognome del padre sarà sempre il primo e sarà seguito da quello della madre.
L’accordo in questione potrà anche essere soltanto verbale, ma l’importante è che la decisione benga presa all’atto della registrazione, Quindi significa che non sarà possibile ottenere un doppio cognome dopo l’atto, o per farlo bisognerà seguire un altro iter e cioè quello di rivolgersi alla prefettura con le dovute motivazioni, come accade per il cambio del nome.
Pro e contro del doppio cognome
Per quanto la possibilità di attribuire ai figli il doppio cognome rappresenti una conquista a livello burocratico, soprattutto perchè l’Italia in questo settore era rimasta abbastanza indietro, questa pratica può anche creare ostacoli ed avere svantaggi per i figli. Uno dei tanti problemi ad esempio che si sono presentati a partire dall’introduzione del provvedimento, è proprio che questo è valido solo per i nuovi nati.
Pertanto tra fratelli si potrebbe verificare che solo alcuni abbiano anche il cognome della madre mentre per quelli nati precedentemente non c’è la stessa possibilità. Poi c’è anche il rischio che aumentino i contenziosi, specialmente se i genitori non sono inzialmente d’accordo e solo uno dei due vuole avere questo diritto.
La Cassazione ha chiarito comunque nella sentenza che il doppio cognome deve rappresentare l’identità familiare, e per questo non può costituire una penalizzazione per altri fratelli che non possono godere della stessa opportunità. Perciò la proposta era che se ci sono altri figli nati prima della legge, i cognomi dei primogeniti dovranno essere vincolanti anche per i successivi.