La tempesta “Ciaran” sta imperversando in gran parte dell’Europa e ha provocato una quindicina di morti, tra cui cinque vittime italiane in Toscana e un bambino ucraino di 5 anni in Belgio dove sono decedute altre due persone.
Vittime anche in Francia, Spagna, Germania e Paesi Bassi. In Portogallo un’altissima onda provocata da Ciaran sull’Oceano Atlantico ha ucciso tre persone nel naufragio di una barca a vela con bandiera danese, andata a schiantarsi su una spiaggia nel centro del Paese.
Tempesta Ciaran, l’analisi di Sante Laviola (ricercatore del CNR)
In occasione della sua partecipazione al programma “A.A.A. Stabilità Cercasi” condotto da Livia Ventimiglia e Simone Lijoi, è stato intervistato il Ricercatore del CNR – Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC) di Bologna, Sante Laviola, in merito agli effetti della tempesta Ciaran.
“Una premessa è d’obbligo – esordisce Laviola -, l’intensità dell’evento meterologico spesso è correlato fino ad un certo punto con la risposta idrogeologica del territorio. Siamo in una fase di transizione, in autunno, una serie di temporali violenti fanno parte della stagionalità. Dobbiamo incasellare questi eventi in un contesto climatico che va oltre la stagionalità di questo periodo. Noi stiamo vivendo sostanzialmente una fase nella quale gli eventi subiscono delle intensificazioni sprigionando una vera e propria energia”.
Laviola: “Fenomeni estremi saranno sempre più frequenti”
“Ci stiamo riscaldando ed è vero – spiega Laviola -, non si sta riscaldando l’atmosfera come colonna d’aria sulla nostra testa ma si sta riscaldando il mare. Il mare rilascia calore, rinvigorisce i temporali che hanno una loro stagionalità e l’intensità di questi sistemi tende ad aumentare. La numerosità di questi eventi subisce delle variazioni avendo come forzante la variazione climatica. Questo è un vero e proprio cambiamento climatico. L’Italia vive immersa in un’area a particolare vulnerabilità, gli effetti su eventi stagionali potrebbero essere sempre più intensi e vigorosi”.