Nove anni di carcere: questa la condanna inflitta a Florin Ciurea, processato dalla prima corte d’Assise di Roma. L’uomo è accusato di maltrattamenti nei confronti della moglie Genoveva, morta poi in ospedale il 15 gennaio del 2021. La sentenza è stata emessa oggi 3 novembre 2023: il pm aveva chiesto 19 anni di reclusione. I giudici, però, non hanno ritenuto che il decesso della donna sia stato causato dalle percosse. E che quindi quanto avvenuto non sia omicidio.

Muore dopo anni di maltrattamenti da parte del marito, i giudici: “Deceduta per patologie pregresse”

Nel capo d’imputazione la Procura contestava a Florin Ciurea di aver “reiteramente e in più momenti” percosso la vittima nei primi giorni di gennaio del 2021 con calci e pugni. Tanto da causarle

lesioni personali consistite in traumi ecchimotico-escoriativi diffusi dai quali, in concorso con l’aggravarsi delle patologie della persona offesa riscontrate in sede autoptica, derivava il decesso della stessa.

La richiesta del pm non è stata però accolta dalla Corte, in quanto i giudici hanno ritenuto che la morte non sia stata causata dalle botte e dalle sevizie ricevute, bensì da patologie pregresse di cui la donna soffriva.

Le accuse nei confronti del marito

L’imputato, stando alla ricostruzione dell’accusa, avrebbe impedito alla moglie di usare app di messaggistica per parlare con le parenti più strette e si sarebbe fatto accreditare anche i soldi del suo stipendio.

Avrebbe inoltre minacciato la moglie di dare fuoco alla casa dei genitori. Genoveva aveva provato a chiedere aiuto nel 2020, ma non era andata in un centro antiviolenza perché era preoccupata per la figlia.

Le motivazioni della sentenza saranno rese note tra 60 giorni: potrebbe quindi essere impugnata dalla difesa o dalla procura.

Altri episodi di maltrattamenti si sono verificati a Roma di recente: uno ha coinvolto il trapper Gallagher. Nei giorni scorsi anche per un 45enne è stato disposto il braccialetto elettronico.