I raid aerei israeliani avrebbero causato la morte di oltre 1200 bambini nella Striscia di Gaza secondo i dati resi noti dal ministero della Sanità palestinese. La notizia arriva da Al Jazeera e vengono specificate nel dettaglio anche i danni commessi da Israele contro infrastrutture sanitarie: 136 paramedici uccisi, 25 ambulanze distrutte, almeno 800 pazienti in condizioni critiche che necessiterebbero di trasporto altrove. Cifre non lontane da quando dichiarato dall’Unrwa (Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente), che stimano come almeno 50 strutture siano state danneggiate dagli attacchi.
Guerra in Israele: denuncia alla Corte penale internazionale
Nel frattempo, è notizia di questa mattina la denuncia per crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio presso la Cpi, la Corte penale internazionale. L’atto arriva a nome delle famiglie delle vittime israeliane dell’attacco del 7 ottobre scorso perpetrato da Hamas.
“Dinanzi al negazionismo in tempo reale, la verità va difesa, queste atrocità devono essere conosciute e iscritte nella memoria collettiva. Vittime tutte civili, di cui numerose si trovavano al rave party ‘Tribe of Nova’, festival di musica, luogo di incontro e di pace nel deserto del Negev. I terroristi di Hamas non hanno smentito i crimini commessi, che hanno del resto ampiamente diffuso e documentato, e la materialità dei fatti non può essere messa in discussione. Dinanzi alla barbarie, la forza del diritto deve prevalere.”
Nuova missione in Israele per Blinken
Cresce la tensione in tutto il Medio Oriente. Questo pomeriggio è atteso il discorso da parte di Hasan Nasrallah, il leader di Hezbollah: la piazza di Beirut, in Libano, ospiterà diverse migliaia di seguaci del movimento armato filo-iraniano. È notizia di oggi l’arrivo nuovamente di Antony Blinken, segretario di Stato americano, alla terza visita nel giro di un mese. Gli obiettivi sono i medesimi: supportare Israele ma nel frattempo chiedere un cessate il fuoco per permettere l’ingresso degli aiuti umanitari.