Qual è il percorso dell’Arno? Il fiume rappresenta il secondo maggior corso d’acqua dell’Italia dopo il Tevere e di fatto il principale della Toscana.
Nelle ultime ore, dopo l’esondazione del Bisenzio che ha provocato molti danni a Prato e in altre zone della Toscana è proprio l’Arno ad essere sorvegliato con attenzione da parte della Protezione Civile che nella mattinata ha atteso la piena.
Nel suo percorso, lungo circa 241 Km, il fiume attraversa molte città e paesi toscani.
Le località più note attraversate dal fiume sono: Firenze, Empoli, San Miniato, Fucecchio, Santa Croce sull’Arno, Castelfranco di Sotto, Pontedera, Cascina e Pisa.
Qual è il percorso dell’Arno: dove nasce e sfocia
La sorgente dell’Arno, chiamata anche Capo d’Arno si trova nel comune di Pratovecchio Stia in provincia di Arezzo a un’altezza di circa 1.385 metri e sfocia nel Mar Tirreno, nei pressi di Pisa.
Il suo corso è caratterizzato da una serie di rapide e gorghi, ma anche da ampie zone di pianura in cui l’acqua scorre più lentamente.
La portata media del fiume è di circa 110 metri cubi al secondo, ma in caso di piogge intense o di scioglimento delle nevi, può aumentare in modo consistente causando alluvioni e danni alle abitazioni e alle coltivazioni presenti lungo le sue sponde.
Per questo motivo, negli ultimi anni sono stati realizzati importanti interventi di bonifica e di sistemazione idraulica, in modo da ridurre il rischio di alluvioni e di inondazioni.
Gli affluenti del fiume
Nel suo lungo percorso, l’Arno riceve molti affluenti, tra cui il fiume Sieve, il fiume Ombrone e il fiume Elsa.
Il bacino dell’Arno è suddiviso in sei sottobacini:
- Casentino: si tratta di un alto bacino dell’Arno che arriva fino alla confluenza con la Chiana. In questo tratto gli affluenti hanno carattere torrentizio e sono il fiume Solano, Archiano e Corsalone.
- Val di Chiana: è una zona pianeggiante anticamente paludosa e bonificata recentemente che si estende tra il bacino dell’Arno e quello del Tevere.
- Valdarno Superiore: è un tratto di pianura, tra il Pratomagno e i rilievi sienesi, dove ha origine il torrente Ambra, affluente più importate del sottobacino.
- Sottobacino della Sieve: è una zona tra l’Appennino ed i rilievi del Mugello.
- Valdarno Medio: scorre dalla valle di Pontassieve e comprende i sottobacini del Bisenzio e dell’Ombrone e del Greve-Ema. Il bacino a sua volta è chiuso dalla confluenza Arno-Ombrone.
- Valdarno Inferiore: è un tratto di ampia pianura bonificata che comprende il sottobacino Valdinievole – Padule di Fucecchio e le vallate con gli affluenti Pesa, l’Elsa ed Era.
L’Arno ha poi un’importanza strategica per l’economia della Toscana intera. Infatti questo importante corso d’acqua è una fonte preziosa per l’irrigazione e per l’energia idroelettrica.
Le sponde del fiume sono poi caratterizzate da una flora e una fauna molto ricca e variegata che attirano numerosi turisti appassionati di natura e dell’escursionismo.
Il tipico colore poco limpido tendente al giallo delle acque dell’Arno indica spesso il trasporto del fiume dei solidi erosi dalle rocce del bacino.
Le città legate al corso dell’Arno
La città più importante legata alla notorietà del fiume è senza dubbio Firenze, che deve gran parte della sua bellezza alla presenza del corso d’acqua.
Anche Pisa, città dove il fiume sfocia nel Mar Tirreno, è fortemente connessa con il fiume. Le sue torri pendenti infatti sono costruite sulle sabbie del fiume, che in passato scorreva tra le vie della città.
L’Arno ha un’importanza non solo ambientale ma anche culturale. Nel corso della sua storia il fiume rappresentava una porta d’accesso per il legname dell’Appennino e per i commerci delle città toscane. Tutto questo, a partire dalla metà del 1300 provocò però un’abbassamento del livello del fiume, che, unito alla costruzione delle pescaie e delle cinta murarie, rese il fiume non più navigabile.
La storia dell’Arno è innegabilmente legata alla famosa alluvione del 4 Novembre del 1966 che mise in ginocchio l’intera città di Firenze, travolta da quasi 5 metri d’acqua.