PAX Gold è una stablecoin, ovvero una criptovaluta la quale si propone di conseguire quella stabilità che è invece utopia per gli asset virtuali più tradizionali. Rientra quindi in una categoria di cui si è discusso molto nel corso degli ultimi anni, soprattutto dopo il clamoroso crac di Terra (LUNA).

Nel preciso intento di raggiungere il suo obiettivo di partenza, il progetto è stato ancorato al bene rifugio per eccellenza, ovvero l’oro e già questo rappresenta un dato da mettere in rilievo. Non l’unico però.

PAX Gold: cos’è e cosa si propone

Come abbiamo già sottolineato, PAX Goldè una stablecoin. Prodotto sotto forma di token ERC-20, il suo valore è ancorato a oro fisico detenuto in caveau protetti, a Londra, dalla Paxos Trust Company.

Oltre a proporre stabilità, offre agli investitori la possibilità di possedere direttamente oro fisico, senza però costringerli a sostenere i costi relativi alle commissioni che è necessario versare agli intermediari per il trasporto o la conservazione di quello acquistato. Oltre a detenere direttamente il bene, è anche possibile trasformarlo in asset virtuale in modo da poterlo scambiare all’interno di exchange, centralizzati o decentralizzati.

Ognuno dei token PAX Gold equivale ad un’oncia troy di un lingotto d’oro di 400 once della London Good Delivery. PAXG, in pratica, è una rappresentazione digitale dell’oro fisico e il suo valore è legato direttamente a quello di mercato del minerale.

PAX Gold è regolato e approvato dal New York State Department of Financial Services ed è obbligato a mettere riserve a garanzia, per coprire il controvalore emesso sotto forma di token. Ad effettuare i necessari audit in tal senso è una una società di revisione contabile, mese dopo mese. In tal modo è possibile capire se le riserve reali esistono realmente o sono soltanto contrabbandate come tali dall’azienda. Paxos rilascia i risultati di tali controlli sul suo sito, non appena gli stessi sono stati ultimati.

Come funziona PAX Gold?

Come già ricordato, PAXG è un token ERC-20, ovvero eseguito sulla blockchain di Ethereum. Proprio per questo è compatibile con i wallet che si basano su ETH, può essere scambiato sia su exchange centralizzati che su DEX e integrato con le applicazioni decentralizzate.

Ad ogni token è assegnato un numero seriale, il quale provvede a stabilire la correlazione con l’oro fisico messo a garanzia. Per sapere qual è, i detentori possono inserire l’indirizzo del proprio portafogli elettronico su uno strumento di ricerca fornito dall’azienda sul proprio sito. Inoltre, è possibile procedere in ogni momento alla conversione dei token in valuta fiat, oppure in altro token.

Il vantaggio di PAX Gold è da individuare nel fatto che nonostante si detenga oro reale, non si è costretti a conservarlo. In tal modo si eliminano i pericoli di furti e la necessità di dover sostenere costi collegati al trasporto o alla conservazione dell’oro fisico da parte di un intermediario.

Se si vuole procedere ad una transazione con PAXG, il costo da sostenere è pari ad una commissione dello 0,2% e quello relativo al gas da utilizzare sulla Ethereum Virtual Machine.

Le prospettive di PAXG

Le stablecoin rappresentano una classe di asset molto particolare. Se si propongono la stabilità non possono naturalmente fornire opportunità di lucrare sulle variazioni di prezzo, come accade per Bitcoin e Altcoin tradizionali.

PAX Gold, però, rappresenta una modalità di trading notevole. Consente cioè di investire sull’oro con molta più rapidità, grazie all’utilizzazione della blockchain. Inoltre, garantisce i vantaggi derivanti dalla detenzione di oro fisico, eliminandone gli svantaggi.

Chi lo acquista lo detiene senza dover affrontare i costi della conservazione, di trasporto o le commissioni per gli intermediari incaricati delle varie operazioni. Proprio per questo potrebbe affermarsi nell’immediato futuro, nonostante il discredito riversato dalla vicenda di Terra sulle stablecoin.