L’Internet of Things (IoT), è considerato un settore in grado di crescere in maniera esponenziale nell’immediato futuro, assicurando di conseguenza grandi opportunità. Una tendenza di cui si è accorto anche il mondo crypto, con alcune criptovalute le quali si stanno proponendo come strumento per i micropagamenti che avvengono al suo interno.
Se IOTA è stato un precursore in tal senso, anche Helium ha deciso di misurarsi con questa particolare realtà. Attirando di conseguenza grande attenzione da parte degli investitori nel periodo immediatamente precedente al crypto winter. Una volta terminata la gelata potrebbe quindi tornare a proporsi come uno dei progetti più interessanti in assoluto.
Helium: cos’è e cosa si propone
Helium ha visto la luce nel 2020, proponendosi di contribuire ad un deciso miglioramento delle comunicazioni tra i dispositivi IoT presenti in sempre maggior numero nelle nostre abitazioni. Dispositivi che per poter funzionare al meglio necessitano di una rete effettivamente performante, cosa che può essere garantita soltanto da una adeguata copertura wi-fi.
Helium si propone di colmare questa esigenza, retribuendo coloro che acquistano un hotspot sotto forma di HNT, il token nativo del progetto. Un nodo dopo l’altro verrebbe così costruita una rete globale in grado di supportare l’Internet of Things. Una rete in cui gli utenti sarebbero gratificati da costi più contenuti rispetto alla attuale connessione con gli operatori di telefonia mobile, mentre i nodi guadagnerebbero sotto forma di asset virtuali, gli HNT.
Oltre a riceverli per la gestione diretta degli hotspot, che non comportano alcun costo se non quello relativo al consumo energetico, gli interessati possono guadagnarli anche attirando altre persone disposte ad adottarli. In questo caso, infatti, Helium remunera gli interessati con un ulteriore 20% sui loro guadagni, cui si aggiunge il 5% su quelli derivanti dai loro contatti.
Quanto è possibile guadagnare partecipando a Helium?
Guadagnare una rendita fissa senza fare nulla, o quasi, è un sogno di vecchia data sul web. Helium sembra fare leva proprio su questo desiderio per dare vita alla sua rete. Prima di optare per una partecipazione al sistema, però, sarebbe il caso di porsi una domanda cruciale: quanto è possibile guadagnare, adottando a pagamento un hotspot dell’azienda?
Di solito un singolo dispositivo è in grado di assicurare tra i dieci e i venti HNT. Tutto dipende, quindi, dal valore che il token ha sul mercato. Al momento, il suo valore si attesta a 1,55 dollari. Ne consegue che, nella migliore delle ipotesi è possibile guadagnare una trentina di euro, al cambio odierno. Il tutto in cambio di un consumo energetico stimato intorno ai 5 watt, meno di quello comportato da una lampadina a LED.
Si tratta però di una stima fatta in un momento particolare, ovvero in una fase che vede la stragrande maggioranza delle criptovalute lontanissime dai massimi storici. Per capire meglio, basterebbe ricordare che nel novembre del 2021 HNT si trovava ancora oltre i 50 dollari. Basta moltiplicare per venti per capire le potenzialità del sistema congegnato. Soprattutto in considerazione del fatto che nel corso dei prossimi mesi l’intero settore crypto è atteso ad una robusta crescita. Una tendenza che dovrebbe essere innescata dall’attesissimo quarto halving di Bitcoin. Ove ciò accadesse, avere un hotspot Helium potrebbe in effetti rivelarsi un buon affare.
Le prospettive di HNT
Helium non è un progetto puramente speculativo. Non rientra quindi nella categoria degli shitcoin, i token che sono periodicamente proposti per attirare ingenui investitori in una bolla finanziaria. Si propone di dare una risposta ad una esigenza della vita reale, in particolare fungendo da strumento per l’Internet of Things.
Un proposito che lo pone quindi in aperta concorrenza con IOTA, rispetto al quale ha un vantaggio di non poco conto: un sistema già strutturato e molto semplice. Farne comprendere la portata agli interessati non sembra particolarmente complicato e proprio questo potrebbe agevolarne la diffusione.