Festa delle Forze Armate: perché si celebra il 4 novembre? Cosa c’è dietro a questa data? La speciale ricorrenza, che ha carattere nazionale, si festeggia ogni anno proprio il 4 novembre. Ma come mai? La scelta è tutt’altro che casuale. Si tratta infatti dell’anniversario di una ricorrenza molto importante, che ha segnato la storia del nostro Paese (e non solo).

Festa delle Forze Armate, perché il 4 novembre?

Il Giorno dell’Unità Nazionale, noto oggi a tutti come Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, cade il 4 novembre. È una speciale giornata celebrativa istituita ormai diversi anni fa, per commemorare la fine della Prima guerra mondiale. Per comprendere al meglio la storia dietro a tale ricorrenza, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo.

Era il 3 novembre del 1918 quando venne firmato l’armistizio di Villa Giusti. Un documento ufficiale che sanciva la resa dell’imponente Impero austro ungarico all’Italia. Esso permise l’annessione delle terre di Trento e di Trieste nel nostro Paese.

Il giorno successivo, il 4 novembre del 1918, il trattato entrò ufficialmente in vigore. Così venne portato a compimento il processo di unificazione nazionale iniziato già in epoca rinascimentale. Capiamo dunque che si tratta di una data molto importante e che rappresenta un punto fondamentale della storia della nostra nazione.

Il 4 novembre terminava ufficialmente così la Prima guerra mondiale. Per onorare militari caduti e ricordare i sacrifici compiuti dai soldati per difendere la nostro patria, tre anni dopo, nel 1921, ebbe luogo la tumulazione del Milite ignoto nel Sacello del storico, imponente e famosissimo altare della patria a Roma. La Giornata fu dichiarata festa nazionale il 23 ottobre 1922 con il Regio decreto n. 1354.

La storia e l’evoluzione della Festa

Nel corso degli anni la Festa delle Forze Armate – o meglio, il Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forza Armate – fu, da una parte, ammirata e seguita. Ma dall’altra fu anche oggetto di numerose critiche. Stiamo parlando in particolar modo di ciò che avvenne in Italia tra gli anni ’60 e ’70. Più nello specifico, di ciò che avvenne durante la stagione dei movimenti giovanili del ’68.

Le varie celebrazioni, le tante iniziative, i numerosi eventi organizzati dallo Stato italiano il 4 novembre vennero contestati con diverse motivazioni. In quel periodo, proprio a ridosso della festività, erano soliti apparire volantini e manifesti polemici nei confronti delle Forze Armate e della Giornata a loro dedicata.

Addirittura i manifestanti affermavano che il 4 novembre non era un giorno di festa, ma anzi un giorno di lutto. In tantissimi furono arrestati e condannati con accuse di vilipendio nei confronti delle Forze Armate e dello Stato stesso.

A seguito di numerose discussioni e di intensi dibattiti, nel 1977 il 4 novembre smise di essere un giorno festivo. Negli anni successivi poi la sua importanza nel novero delle feste nazionali è andata via via diminuendo. Oggi però è sbagliato credere che il 4 novembre sia del tutto scomparso. Si tratta di una festa ancora molto importante che viene celebrata oggi da Nord a Sud Italia in vario modo.

Le celebrazioni del 2023

Per quest’anno, il 2023, sono previste le celebrazioni istituzionali legate a tale ricorrenza (che si terranno nella città di Cagliari e all’Altare della patria a Roma). Come però è già stato annunciato nei giorni scorsi, la Festa vera e propria che era prevista nella Capitale è stata annullata per motivi di sicurezza.

La notizia è stata ufficializzata dall’Ansa il 22 ottobre ma, poco prima, il ministro della Difesa Guido Crosetto si era già mostrato dubbioso e perplesso. Aveva parlato di fattori di rischio troppo alti e di problemi di sicurezza.

Crosetto si era così mostrato particolarmente prudente. Aveva inoltre affermato che un ministro della Difesa, così come un ministro degli Interni, ha sempre il compito di pensare a tutti gli scenari possibili immaginabili, anche i più gravi e critici.