Atalanta-Inter non è solamente il derby degli stessi colori, ma anche quello delle scelte, coniato al singolare se si parla di Gianluca Scamacca. Perchè quando ne ha avuto la possibilità, Gianluca non ha avuto dubbi, Bergamo per lui era più adatta. Per rinascere, per essere titolare, per confermarsi come uno dei prospetti più invitanti anche in chiave Nazionale. Tutte situazioni che all’Inter non avrebbe potuto replicare, a causa di una concorrenza agguerrita che non gli avrebbe dato continuità di rendimento.
Quella che a Bergamo sta trovando eccome. Lo dimostrano i suoi 4 gol, che con ogni probabilità potevano essere di più se non fosse stato per l’infortunio che lo ha tenuto fuori appena cominciata la stagione. Ma la punta romana ha recuperato e pure bene, il gol di tacco contro l’Empoli lo dimostra. Un messaggio in vista del big match di sabato contro l’Inter.
Atalanta-Inter, Scamacca e il suo no alla Milano neroazzurra
Atalanta-Inter permetterà a Scamacca di potersi confrontare contro quello che poteva essere un suo possibile futuro, ma che ad oggi è solamente un ostacolo per la corsa verso l’Europa che conta della squadra di Gasperini. Che a Gianluca non rinuncia, nemmeno per un istante. Ha fatto dimenticare in un attimo Zapata, si è cucito addosso l’idea di calcio del Gasp e se lo tiene stretto.
E pensare che poteva essere tutto diverso, Scamacca avrebbe potuto mantenere ferma la sua idea di trasferirsi all’Inter, ma la notte ha portato molto consiglio al giocatore, che ha deciso per il dietrofront, spingendo per passare all’Atalanta. Anche perchè è stato proprio l’ ad dell’Inter Beppe Marotta a confermare la cosa: “Avevamo la sua disponibilità, poi ha cambiato idea e ci siamo ritirati dalla trattativa”.
Scamacca era venuto da un anno travagliato in Inghilterra contro il West Ham, aveva voglia di rimettersi in gioco, voleva tornare in Italia. L’Inter è stata la scelta appassionata che non lo ha fatto dubitare un secondo. Almeno fino a che non si è inserita l’Atalanta. Da lì Gianluca ha cominciato a mettere le carte in tavola. A Milano avrebbe trovato la concorrenza di Lautaro Martinez, Thuram (Arnautovic sarebbe arrivato dopo), a Bergamo invece la garanzia di un posto da titolare e con un progetto di crescita personale e di squadra che lo ha intrigato ancor di più.
Ecco quindi la decisione di dare piena disponibilità per il trasferimento a Zingonia. Da lì la strada si è fatta in discesa, per la dirigenza è bastato offrire 25 milioni più 5 di bonus dell’Inter per arrivare alla fumata bianca, per la felicità del giocatore.
Scamacca contro Lautaro Martinez
Il resto lo si è potuto vedere in questi primi mesi. Scamacca è da subito risultato un fattore per la squadra di Gasperini, se solo non ci fosse stato l’infortunio di mezzo probabilmente avrebbe segnato qualche gol in più, ma per ora va bene così. Li sta conservando in vista di sabato, dove di fronte avrà quel Lautaro Martinez che di fermarsi non ne ha proprio voglia.
Stessa fame, diverso modo di giocare. Da una parte Scamacca e la sua stazza imponente che lo porta a giocare spalle alla rete per permettere ad esterni e centrocampisti di buttarsi nello spazio, ma che al tempo stesso gode di una tecnica individuale di tutto rispetto. Che tradotto vuol dire non solo gol, ma anche di pregevole fattura.
Gli stessi che dall’altra parte fa anche Lautaro Martinez. Una stagione da Toro “loco” per l’argentino, che sta trovando i gol con una continuità impressionante. E’ appena iniziato novembre, ma Lautaro è già ad 11 reti stagionali, ma a parte questo è il modo di giocare del numero 10 che mostra un nuovo tipo di giocatore. Leader, concentrato ma soprattuto continuo, aspetto mancante negli anni addietro. Paradossalmente l’addio di Lukaku lo ha aiutato, gli ha consegnato lo scettro di punto di riferimento della squadra, lui non si è nascosto e ha accettato il ruolo, gli sta calzando a pennello. Come quello di Scamacca, con occhi fissi sulla Nazionale. Uno scontro tra titani a suon di gol e voglia di grandezza.