Whistleblowing: con la pubblicazione della delibera n. 311 del 12 luglio 2023 l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha stilato le linee guida su come effettuare delle segnalazioni relative ad illeciti di interesse generale nell’ambito del contesto lavorativo.
Senza perderci troppo in chiacchiere, quindi, andiamo subito a vedere insieme tutto ciò che riguarda il whistleblowing ed, in particolare:
- quali sono gli enti del settore privato e del settore pubblico che hanno l’obbligo di mettere a disposizione i canali per effettuare le segnalazioni;
- quali sono i comportamenti, gli atti e le omissioni che possono essere segnalate;
- come effettuare le segnalazioni.
Whistleblowing: ecco quali sono gli enti del settore privato e del settore pubblico che hanno l’obbligo di mettere a disposizione i canali per effettuare le segnalazioni
Ecco qui di seguito quali sono gli enti del settore privato che sono obbligati a predisporre dei canali di segnalazione:
- gli enti che durante il corso dell’ultimo anno hanno impiegato una media di almeno 50 lavoratori dipendenti con un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato;
- gli enti che operano all’interno di alcuni settori specifici, anche nel caso in cui durante il corso dell’ultimo anno non abbiano raggiunto una media di almeno 50 lavoratori dipendenti che sono stati assunti con un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato;
- gli enti che adottano dei modelli di organizzazione e di gestione che sono previsti dal decreto legislativo n. 231 del 2001, anche nel caso in cui durante il corso dell’ultimo anno non abbiano raggiunto una media di almeno 50 lavoratori dipendenti che sono stati assunti con un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato.
Ecco, invece, quali sono gli enti del settore pubblico che hanno l’obbligo di mettere a disposizione i canali per effettuare le segnalazioni:
- le amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 30 marzo 2001;
- le autorità amministrative indipendenti di garanzia, vigilanza o regolazione;
- gli enti pubblici economici, gli organismi di diritto pubblico di cui all’art. 3, comma 1, lett. d), del decreto legislativo n. 50 del 18 aprile 2016;
- i concessionari di pubblico servizio, le società a controllo pubblico e le società in house di cui all’art. 2, comma 1, lett. m) e o), del decreto legislativo n. 175 del 19 agosto 2016, anche nel caso in cui siano quotate in borsa.
Ecco quali sono i comportamenti, gli atti e le omissioni che possono essere segnalate
Ecco quali sono i comportamenti, gli atti e le omissioni che, andando a ledere l’interesse pubblico oppure l’integrità di un ente privato o pubblico, possono essere segnalate tramite il whistleblowing:
- gli illeciti amministrativi, contabili, civili e penali;
- le condotte illecite rilevanti e le violazioni dei modelli di organizzazione e gestione;
- gli illeciti che riguardano l’applicazione degli atti nazionali oppure relativi all’Unione Europea (UE) in merito ai seguenti settori:
- appalti pubblici;
- servizi, prodotti e mercati finanziari e prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo;
- sicurezza e conformità dei prodotti;
- sicurezza dei trasporti;
- tutela dell’ambiente;
- radioprotezione e sicurezza nucleare;
- sicurezza degli alimenti e dei mangimi e salute e benessere degli animali;
- salute pubblica;
- protezione dei consumatori;
- tutela della vita privata e protezione dei dati personali e sicurezza delle reti e dei sistemi informativi;
- gli atti e le omissioni che vanno a ledere gli interessi finanziari dell’Unione Europea (UE);
- gli atti e le omissioni relative al mercato interno;
- gli atti e i comportamenti che vanificano l’oggetto oppure lo scopo che intendono perseguire le disposizioni relative agli atti dell’Unione Europea (UE).
Whistleblowing: ecco come effettuare le segnalazioni
Ecco quali sono le 4 differenti modalità attraverso le quali è possibile effettuare le segnalazioni:
- il canale di segnalazione interno;
- il canale di segnalazione esterno (ANAC);
- i canali di divulgazione pubblica;
- la denuncia all’Autorità giudiziaria o contabile.
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