Mentre non si placano i timori che le morti nel campo profughi a Jabalia possano essere considerate un crimine di guerra, aumentano morti e feriti nella guerra fra Palestina ed Israele. 74 cittadini statunitensi con doppia cittadinanza sono stati evacuati da Gaza City, ma il presidente degli Stati Uniti Biden prima di volare in Israele ha annunciato: “Il segretario di Stato Blinken chiederà misure concrete per proteggere i civili“.

La situazione di oggi 2 novembre nella guerra fra Israele e Palestina: 130 terroristi uccisi dall’esercito israeliano

Sul campo di battaglia, a nord di Gaza City, si continua a combattere. Se Hamas cerca di lanciare a nord della città razzi contro le forze armate israeliane, queste continuano ad avanzare nel sud della Striscia di Gaza. Come ha affermato il portavoce dell’Idf, Daniel Hagari, le forze di terra israeliane hanno ucciso 130 terroristi e distrutto molte infrastrutture da questi utilizzate. In sinergia con l’aereonautica e le forze navali, sono stati distrutti anche diversi edifici di Hamas situati lungo la costa.

Il gruppo terroristico, nei suoi bollettini di guerra, continua a conteggiare solo vittime civili, in modo da far configurare gli attacchi israeliani come crimini di guerra. Tornando agli attacchi contro il nord di Israele, l’incendio che ha coinvolto la città Kiryat Shmona è stato rivendicato da Hamas. Secondo fonti del posto, sarebbero morti anche due cittadini israeliani. Questo attacco pone in una situazione difficile il Libano, che Israele considera responsabile di ogni operazione militare ai propri confini a nord.

Nel frattempo, sale la preoccupazione da parte di diverse agenzie mondiali sulle morti che gli attacchi israeliani provocano. Philippe Lazzarini, capo dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi Unrwa, ha affermato alla Cnn che oltre 20 persone sono rimaste uccise a Jabalia, nonostante si fossero rifugiate nelle scuole gestite dalle Nazioni Unite. Secondo Hamas, i palestinesi uccisi negli attacchi aerei israeliani sul campo profughi di Jabalia sarebbero 195, mentre nelle mani dei terroristi ci sarebbero 242 ostaggi.

Il monito di Joe Biden ad Israele: “Israele trovi le misure per proteggere i civili”

A livello diplomatico, va segnalato l’attivismo di Joe Biden. Il presidente degli USA cerca di destreggiarsi in questa situazione difficile, considerando che diversi detrattori lo accusano di aver dato un appoggio troppo ampio ad Israele. Biden ha chiesto al segretario di Stato Blinken di andare in Israele per chiedere misure concrete, con lo scopo di minimizzare il pericolo per i civili a Gaza.

La vicepresidente degli USA, Kamala Harris, dal canto suo ha incontrato il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, a Bletchley Park, nel Regno Unito, concordando entrambi sull’aumentare i flussi di aiuti umanitari verso Gaza City e dintorni, per evitare quello che gli esperti dell’ONU chiamano “un serio rischio di genocidio per il popolo palestinese”. Israele però ad oggi non vuol sentire di parlare di cessate il fuoco o rifornimenti di benzina, pensando che possano avvantaggiare Hamas.

Il presidente Biden, infine, ha annunciato che da Gaza City sono stati evacuati 74 cittadini americani con doppia nazionalità.