Nel campo della ricerca sul cancro al pancreas, una delle forme più letali di tumore, è emersa un’innovativa scoperta che potrebbe aprire nuove prospettive per i futuri trattamenti.
Gli scienziati hanno identificato un meccanismo di crescita del cancro al pancreas, gettando luce su un aspetto critico della malattia. Questa scoperta offre una speranza concreta per lo sviluppo di terapie mirate che potrebbero migliorare significativamente la prognosi dei pazienti affetti da questa grave patologia.
Scendiamo nei dettagli e vediamo come questa scoperta possa dare una nuova speranza per la lotta contro il tumore al pancreas.
Nuova scoperta sul tumore al pancreas, in cosa consiste
Nel campo della ricerca sul tumore al pancreas, una delle forme più letali di cancro, è emersa un’importante scoperta che potrebbe rivoluzionare l’approccio terapeutico.
Questo tipo di cancro ha una bassa percentuale di sopravvivenza ad un anno dalla diagnosi (34% nell’uomo e 37,4 % nella donna, a cinque anni la percentuale scende fino all’11% e 12%.
Un team di ricercatori dell’Ospedale San Raffaele di Milano ha individuato un nuovo meccanismo di crescita del tumore al pancreas, aprendo la strada a potenziali strategie terapeutiche.
Questa scoperta si concentra sul ruolo dei macrofagi, particolari cellule del sistema immunitario innato, che possono contribuire alla progressione del cancro pancreas.
Gli scienziati hanno identificato alcuni macrofagi denominati IL-1β+ TAM, che stimolano l’aggressività delle cellule tumorali.
“I macrofagi rendono le cellule tumorali più aggressive, e le cellule tumorali riprogrammano i macrofagi in grado di favorire l’infiammazione e la progressione della malattia. Questo approccio ha portato infatti a una riduzione dell’infiammazione e a un rallentamento della crescita del tumore del pancreas”, affermano Nicoletta Caronni e Francesco Vittoria, tra gli autori dello studio.
Grazie a questa scoperta aumenta il potenziale di migliorare l’efficacia delle immunoterapie contro il tumore al pancreas e potrebbe essere utilizzata anche per la prevenzione nelle persone a rischio.
Sebbene la ricerca sia ancora in fase preclinica, rappresenta una speranza e un passo importante verso nuove strategie di trattamento e prevenzione di questa grave malattia.
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Quali sono i sintomi del tumore al pancreas
Il cancro al pancreas è uno dei tumori con il più alto tasso di mortalità a livello mondiale. Non è ancora chiaro perché sia così aggressivo e formi metastasi molto più rapidamente rispetto ad altri tipi di cancro.
La cosa difficile è che spesso non ci sono sintomi precoci. Se il tumore non è localizzato in modo tale da premere precocemente sul dotto biliare e il paziente sviluppa ittero, spesso viene notato troppo tardi.
Questo perché altri sintomi, come il dolore alla parte superiore dell’addome o alla schiena, sono piuttosto aspecifici. Questo è il motivo per cui i pazienti affetti da cancro al pancreas spesso si rivolgono a un ortopedico o a un medico di medicina generale prima di rivolgersi a uno specialista.
Altri segni di malattia come nausea, vomito o perdita di peso compaiono solitamente solo più tardi. Se il tumore è diventato così grande da limitare la funzione del pancreas, può svilupparsi il diabete mellito, ad esempio, perché l’organo non riesce più a produrre abbastanza insulina.
Purtroppo non esiste un test di screening speciale per il cancro del pancreas. È molto importante che i pazienti si rivolgano al medico se vedono i segnali d’allarme sopra menzionati e che i medici prendano in considerazione anche la diagnosi di cancro al pancreas.
Quanto prima viene rilevato il tumore, maggiori sono le possibilità di guarigione.
Il tumore al pancreas si può operare?
Se il cancro viene diagnosticato precocemente si può ricorrere a quello che ancora oggi è il metodo terapeutico più importante: l’intervento chirurgico. Se il tumore è localizzato nella testa del pancreas, come di solito accade, viene rimossa la parte destra del pancreas, solitamente insieme alla cistifellea, parte del dotto biliare e del duodeno. Tuttavia, solo in circa un paziente su cinque il tumore viene scoperto abbastanza presto da rendere possibile l’intervento chirurgico.
E purtroppo, nella maggior parte dei casi, un’operazione da sola non basta. Il cancro al pancreas ha una forte tendenza a ripresentarsi dopo l’intervento chirurgico. Ecco perché ogni operazione deve essere seguita dalla chemioterapia per eliminare eventuali cellule tumorali rimaste.
Funziona la chemioterapia nel caso del cancro al pancreas?
Nel trattamento del cancro al pancreas, sono stati compiuti significativi progressi anche nella chemioterapia. Prima della scoperta più recente, la chemioterapia standard per questo tipo di tumore coinvolgeva il farmaco gemcitabina. Tuttavia, nel 2018, un gruppo di ricercatori canadesi ha presentato uno studio che ha aperto nuove prospettive.
La ricerca ha dimostrato che una terapia di combinazione con quattro diversi farmaci può notevolmente migliorare le possibilità di sopravvivenza dei pazienti con cancro al pancreas.
Mentre in passato il tasso di sopravvivenza a 5 anni dopo l’intervento chirurgico e la chemioterapia singola si attestava intorno al 10-20%, i dati iniziali suggeriscono che questa percentuale potrebbe quasi raddoppiare con la nuova terapia di combinazione.
L’obiettivo principale ora è trattare pazienti che potrebbero non essere candidati all’intervento chirurgico con la chemioterapia per ridurre il tumore e renderlo operabile.
Questi progressi promettenti segnalano una luce alla fine del tunnel per i pazienti affetti da cancro al pancreas.