Cos’è il Famedio? Si tratta di un edificio che si trova al Cimitero Monumentale di Milano di grande pregio, riservato in particolare alla sepoltura o al ricordo di personaggi famosi e noti alla comunità.
Il termine è stato coniato nel 1869 e deriva dal latino “fama” e “aedes” che significa letteralmente “tempio” e proprio per questo la costruzione è anche conosciuta come “tempio della fama”.
Solitamente questo tipo di edificio monumentale si trova all’ingresso del cimitero o in posizione di evidenza, proprio per sottolineare la sua importanza.
Alcune volte può anche indicare il luogo eretto in memoria dei caduti in guerra. Nella maggior parte dei casi però viene destinato alle sepolture di personaggi celebri ed è spesso adiacente alla cappella cimiteriale.
Cos’è il Famedio: le caratteristiche dell’edificio
L’edificio è stato progettato dall’architetto Maciachini ed è nato con la funzione specifica di cappella cattolica.
A cavallo tra il 1869 e il 1870 viene però convertito a luogo di sepoltura, celebrazione e ricordo dei milanesi di origine o di adozione. Al suo interno si possono anche trovare personaggi e cittadini onorari, che nel corso della loro vita e attraverso alcune opere ed azioni hanno reso omaggio alla città di Milano e all’Italia.
In questo modo si vede prendere vita l’idea di allestire una sorta di grande Pantheon ambrosiano. Idea già nata in età napoleonica grazie ai monumenti commemorativi eretti in onore di cittadini celebri e posti nel cortile e all’interno degli interni del Palazzo di Brera.
La facciata esterna del Famedio è caratterizzata principalmente dalle forme tipiche volute da Maciachini che trovano il suo elemento distintivo nel grande rosone in stile gotico che sovrasta l’ingresso centrale.
All’interno invece la costruzione appare decorata ed estremamente ricco e dai colori vivaci.
Per creare l’imponente edificio, tra il 1884 e il 1887, l’architetto ha richiesto anche la collaborazione di una valida equipe. I suoi aitanti furono, il pittore Luigi Cavenaghi, gli ornatisti fratelli Angelo e Celso Stocchetti e molteplici scultori e marmisti. Infatti le pareti interne del Famedio sono abbellite con decorazioni pittoriche a motivi floreali e geometrici, lapidi commemorative e altorilievi con ritratti.
I mosaici vengono aggiunti solo in seguito da Lodovico Pogliaghi che con le sue opere orna le lunette al di sopra dei tre portali di accesso, raffiguranti le allegorie della Luce, della Storia e della Fama.
Chi sono i personaggi seppelliti al suo interno
Per capire cos’è il Famedio è bene sapere che non tutti possono esservi seppelliti. Infatti chi si trova al suo interno risponde ad un regolamento ben preciso entrato in vigore nel 1884 e in parte modificato nel 1904.
Le norme fissano le tre categorie di cittadini che vi possono essere seppelliti. Di queste fanno parte: gli “illustri”, ovvero chi per meriti letterari, artistici, scientifici o atti insigni, i “benemeriti” cioè chi per virtù proprie ha recato benefici e fama alla città e i “distinti nella storia della patria” ovvero coloro che hanno contribuito all’evoluzione nazionale.
Non occorre tuttavia che il personaggio illustre sia tumulato all’interno del Famedio. Molti dei personaggi ricordati nelle lapidi poste all’interno si trovano infatti sepolti in altre aree del cimitero.
Qui, sono commemorati anche alcuni personaggi italiani più noti che riposano altrove. È il caso di Giuseppe Verdi sepolto nella cripta della Casa di Riposo per Musicisti creata per lui in piazza Buonarroti a Milano. Ma anche di Giuseppe Mazzini il cui corpo si trova nel cimitero di Staglieno a Genova.
Al momento, nella sala centrale del Famedio si trovano i resti di soli sette personaggi storici. Al centro, in un sarcogafo voluto dallo stesso Maciachini, riposa Alessandro Manzoni, il primo ad essere trasferito al suo interno, nel 1883 dopo dieci anni dalla sua morte. Negli altri due sarcofaghi si trovano invece Carlo Cattaneo e Luca Beltrami.
Infine, nella stessa sala sono custoditi i resti di Salvatore Quasimodo, Carlo Forlanini, Bruno Munari e Leo Valiani. A questi nomi si è aggiunto, dal 2021 anche quello di Carla Fracci.
Altri personaggi che godono tuttora di molta notorietà si trovano nella cripta del Famedio, a cui si accede attraverso i portici che circondano l’ ingresso del cimitero. Qui si possono trovare: Aldo Aniasi, Guido Crepax, Dario Fo e Franca Rame, Ambrogio Fogar. Senza dimenticare Giorgio Gaber, Paolo Grassi, Enzo Jannacci, Duilio Loi, Alda Merini, Giovanni Raboni.