Il lancio di Worldcoin, avvenuto il passato 24 luglio, ha destato grande interesse. Il motivo è da ricercarsi nel fatto che dietro a questa criptovaluta c’è la figura di Sam Altman, ovvero il CEO di OpenAI, la società diventata celebre per il lancio di ChatGPT. E, naturalmente, anche il nuovo progetto ha cercato di sfruttare la grande popolarità dell’intelligenza artificiale, come del resto altre soluzioni che, nel corso degli ultimi mesi hanno fatto il loro debutto sul mercato crypto. Tanto da spingere più di un osservatore a esternare perplessità sulla reale validità di questi token.
Worldcoin: cos’è e cosa si propone
Worldcoin è una piattaforma rivolta espressamente all’identificazione digitale. Il suo scopo dichiarato è di fornire agli individui una modalità conveniente per dimostrarsi un essere umano reale e non un algoritmo di intelligenza artificiale.
A proporre il progetto è stata Tools for Humanity, una società che vede tra i suoi fondatori Sam Altman. La sua ingombrante presenza ha spinto molti osservatori a ricordare l’ironia insita nel fatto che proprio lui, nella sua veste di amministratore delegato di OpenAI, ha contribuito fattivamente a creare il problema che Worldcoin si propone di risolvere.
Il piano su cui si muove la nuova azienda è quindi quello dell’umanità. Si prefigge la creazione di un sistema distributivo più efficiente di ricchezza per l’intera umanità, garantendo inoltre che chi effettua determinate interazioni sia effettivamente un essere umano. Il tutto condito da un’obiettivo estremamente ambizioso, ovvero rendere Internet un universo meno freddo e più umano. Compiti quindi estremamente ambiziosi cui Worldcoin intende dare una risposta all’altezza della sfida.
Come funziona Worldcoin
Sul piano strettamente tecnologico, però, la sfida sembra rientrare in un solco già praticato da molti altri. Se il passo preliminare consiste nell’accertamento dell’identità umana degli interessati, da condurre tramite una tecnologia di scansione dell’iride, destinata a sfociare in un passaporto digitale, il propellente per questo sistema è rappresentato da un token, WLD. La criptovaluta, infatti, viene data in contropartita a coloro che avranno proceduto all’identificazione e può essere oggetto di compravendita all’interno di un exchange, oppure usata per l’acquisto di beni e servizi nel mondo reale.
Per quanto riguarda il passo introduttivo, World ID prevede l’utilizzo di un dispositivo di scansione dell’iride denominato Orb. Una volta eseguita l’operazione sull’iride, la sua struttura viene usata al fine di creare un codice di identificazione univoco, l’IrisCode. Tale codice non ha alcun genere di associazione con le informazioni personali di un utente, ma ha esclusivamente la funzione di impedire l’acquisizione di più di un World ID.
Dopo la scansione dell’iride e il salvataggio di un IrisCode anonimo, avviene l’emissione di un ID mondiale e la definitiva eliminazione di ogni immagine dell’iride. Ogni World ID creato andrà a far parte della blockchain Worldcoin, mentre i successivi processi di identificazione faranno leva su un’app collegata ad essa. Gli Orb di Worldcoin sono già disponibili a Parigi, Lisbona, New York, San Francisco, Tokyo, Hong Kong, Singapore, Seoul, Nairobi, Città del Messico, San Paolo e in decine di città dislocate in ogni angolo del globo.
Per quanto concerne la tokenomics, il white paper di Worldcoin prevede il rilascio di 10 miliardi di WLD in 15 anni. Al momento ne circolano 143 milioni, di cui 43 milioni donati agli utenti verificati di World App e il restante inviato ai market maker nell’intento di facilitare il trading.
Prospettive di WLD
Worldcoin ha suscitato notevoli perplessità, sin dal suo esordio. Vitalik Buterin, ad esempio, ha esternato il dubbio sul trattamento dei dati, che però non dovrebbe essere tra gli scopi dell’iniziativa. Così come è stato criticato il lancio nei Paesi in via di sviluppo, che sembra fato apposta per incrementare il numero degli utenti, senza alcun reale beneficio per gli stessi.
Considerata la discussione nata intorno al possibile uso distorto dell’AI nell’immediato futuro, però, Worldcoin sembra destinato a restare sotto i riflettori ancora a lungo. Ciò potrebbe tradursi in una permanente campagna pubblicitaria a costo zero, con prevedibile beneficio sulla quotazione del token.