Taffo è l’agenzia funebre che ha conquistato la popolarità grazie all’ironia e alla satira all’interno degli iconici cartelloni pubblicitari e sui social: una strategia di marketing che ha portato l’azienda italiana a raggiungere una grande notorietà: arriva stasera in tv con la serie “Questa cassa non è un albergo“.
Quando esce la serie tv di Taffo e dove vederla?
Oggi 2 novembre, in occasione della celebrazione del “Giorno dei Morti” – scelta non casuale – andrà in onda in tv su Real Time la serie documentario sulla storia della famiglia proprietaria dell’azienda funebre più famosa d’Italia, i Taffo. La serie si chiama “Questa cassa non è un albergo” e già la dice lunga sulla vena ironica che contraddistingue la celebre impresa.
Black humor e battute sferzanti saranno protagonisti insieme alle vicende della famiglia: la docu-serie si dividerà in tre puntate, già disponibili in streaming su Discovery+, e questa sera andrà in onda la prima alle ore 21,20 su Real Time. La storia parte dal racconto di Luciano Taffo, detto “imperatore”: proprio lui è il titolare che ha fondato l’impresa e che da 45 anni porta avanti l’attività.
Oltre a lui saranno presenti i suoi figli, Alessandro e Daniele che hanno deciso di seguire lo stesso cammino del padre. Alessandro è la mente creativa, responsabile delle irriverenti campagne pubblicitarie; l’altro è Daniele, che si occupa della contabilità dell’azienda di famiglia.
Alessandro Taffo a Radio Cusano Campus: “La morte non è un tabù, bisogna poterci ridere sopra”
Uno dei protagonisti della serie tv “Questa cassa non è un albergo“, sulle vicende della famiglia Taffo, da oggi in onda su Real Time è stato ospite a a Radio Cusano Campus nel programma “Che rimanga tra noi”, condotto da Jessica Selassié, Alessio Moriggi e Francesca Pierri, in onda tutti i venerdì alle 18.
La puntata era dedicata ad Halloween e il tema scelto per l’occasione era proprio la morte, un filo conduttore che ha tutti gli ospiti della giornata: Lisa Martignetti (laragazzadeicimiteri, Funeral Planner), Paolo Crepet (sociologo e psichiatra), Luigi Ronzulli (testimonianza esperienza NDE) e Alessandro Spina (cantautore, autore di “Comprarsi un loculo” e telefonista). Tra loro c’era anche Alessandro Taffo, il marketing manager della Taffo funeral service.
Il membro dell’ormai famosissima famiglia Taffo ha raccontato gli inizi della sua carriera, quando ha deciso di seguire il padre e di entrare nell’azienda di famiglia. Alessandro Taffo ha subito mostrato la sua vena ironica e ha parlato delle sue primissime esperienze nell’azienda funebre affermando che:
“All’inizio di questo lavoro un po’ di ansia l’ho avuta. Vivendo con la consapevolezza che ogni giorno potrebbe essere l’ultimo, non nascondo di aver sofferto. Io ho cominciato a lavorare in questo settore seguendo mio padre, avevo 16 anni. sono stato sempre intraprendente. Ho sempre voluto essere il primo”.
La famiglia Taffo è riuscita a ironizzare sul proprio lavoro e ad “alleggerire” il tema della morte, creando un business di successo. Il figlio maggiore dei Taffo a proposito di questa coraggiosa scelta ha raccontato che:
“E’ stata la mia lotta sociale. Le prese in giro da piccolo facevano nascere in me un risentimento: è vero che i miei compagni avevano un becchino in classe ma non è che porto sfiga o faccio paura pensavo. E’ un lavoro molto particolare perché si prende delle responsabilità e delle ansie in un momento molto drammatico della vita delle persone. Dentro di me sono cresciuto con l’idea di riscattarmi e di donare una nuova immagine a questo lavoro. Il mio obiettivo è far crescere il brand a livello di notorietà, non solo in termini di fatturato. Bisognava inventare qualcosa di nuovo, che non c’è mai stato, anche sui social”.
Il brand è diventato così mainstream da far arrivare la storia della famiglia e della sua impresa sul piccolo schermo. Alessandro Taffo parlando della nuova docu-serie che andrà in onda su Real Time ha commentato che:
“Siamo arrivati fino a fare una serie tv. Il 2 novembre. E’ il sogno diventato realtà: riscattare la nostra figura. Far sì che la morte non sia più un tabù, per poterci ridere sopra. Questo messaggio oggi è riuscito a raggiungere per davvero la popolazione in Italia. Il mio lavoro mi fa sentire molto vivo, tornassi indietro farei la stessa scelta”.
Ecco il video della puntata di Radio Cusano Campus: