Nel paesaggio geopolitico dello Yemen un attore significativo ha attirato l’attenzione internazionale: il movimento degli Huthi. Caratterizzati da una forte identità sciita zaydita, gli Huthi hanno radici storiche profonde nella regione nord-occidentale di Saada. La loro ascesa è iniziata negli anni ’90 come un movimento di resistenza, acquisendo sempre più potere e influenza fino a prendere il controllo della capitale Sana’a nel 2015.

Chi sono gli Huthi: il conflitto in Yemen

Il conflitto in Yemen ha vissuto diverse fasi, trasformandosi da una lotta interna a una complessa guerra civile con implicazioni regionali. La lotta per il potere ha condotto ad alleanze mutevoli e conflitti armati che hanno coinvolto diverse fazioni e nazioni esterne, inclusi gli attacchi con droni e missili da parte degli Huthi verso nazioni vicine, in risposta a ciò che percepiscono come aggressioni straniere.

Lo Yemen, situato sullo stretto di Bab el Mandeb, ha un ruolo vitale nel controllo delle vie marittime cruciali per il trasporto del petrolio. La posizione strategica di questo paese fa sì che la stabilità della regione sia un interesse chiave per molte potenze regionali e globali.

Inoltre, la prolungata instabilità in Yemen ha causato una delle più gravi crisi umanitarie del mondo. Il paese è afflitto da fame, malattie e un crollo delle infrastrutture civili, aggravati dalla guerra civile in corso e dagli interventi esterni.

Dalla Primavera Araba all’intervento dell’Arabia Saudita

Il vento della Primavera Araba ha soffiato anche sullo Yemen nel 2011, innescando un’ondata di proteste che hanno portato a significativi cambiamenti politici. Dopo tre decenni di presidenza, il capo di stato yemenita ha ceduto il potere, cullato dalle promesse di immunità e dalla pressione sia interna che esterna. Questa transizione ha segnato la fine di un’era, aprendo la strada a nuove sfide politiche e conflitti interni.

Le aspirazioni politiche della minoranza Houthi hanno preso una nuova direzione nell’estate del 2014. Sentendosi emarginati nel contesto nazionale, hanno lanciato un’offensiva che ha permesso, in un rapido susseguirsi di eventi, di prendere il controllo della capitale ed estendere la loro influenza, giustificando la loro azione come una battaglia contro estremisti e terroristi.

La risposta regionale all’avanzata degli Houthi è stata decisa e immediata. Una coalizione guidata dall’Arabia Saudita ha intrapreso un’operazione militare con l’obiettivo dichiarato di ripristinare l’ordine e supportare il presidente riconosciuto a livello internazionale. Questo intervento ha segnato una nuova fase nel conflitto yemenita, intensificando le operazioni militari e le tensioni regionali.

Nonostante il loro rilievo nella guerra civile yemenita, la copertura mediatica internazionale del ruolo e delle azioni degli Huthi rimane piuttosto limitata.

L’influenza dell’Iran

Le relazioni tra Iran e Huthi sono state oggetto di intenso dibattito tra gli analisti. Sebbene le opinioni siano divergenti, non si può negare che il legame tra le due parti si sia consolidato negli anni. L’Iran ha fornito supporto agli Huthi in vari modi, inclusa l’assistenza energetica e infrastrutturale, e ha sostenuto politicamente le loro azioni, definendole parte di una rivoluzione interna.

Chi sono gli Huthi e perché hanno dichiarato guerra a Israele

La dichiarazione di guerra degli Huthi a Israele, segnata dall’uso di droni e missili, ha evidenziato l’espansione del conflitto yemenita oltre i suoi confini. Questo nuovo fronte ha aperto la possibilità di una maggiore escalation nel Medio Oriente, con potenziali ripercussioni globali.

L’identità degli Huthi come movimento si fonda su un’interpretazione specifica dello sciismo zaydita, e la loro lotta si è evoluta da una resistenza locale a una causa che risona con altre fazioni sciite nell’area.

Gli houthi hanno manifestato chiaramente le loro intenzioni ideologiche e politiche. Il loro inno rispecchia l’obiettivo di estendere il controllo su tutto lo Yemen e promuovere i valori della loro etnia, che considerano discendente diretta del profeta Maometto.

L’ostilità verso Israele resta un punto di unione per vari gruppi collegati all’Iran, inclusi sciiti come Hezbollah e sunniti come Hamas, nonostante le divergenze settarie. Questi gruppi, sotto l’ombrello dell’Asse della Resistenza, spesso ricevono supporto dall’Iran e condividono un’ideologia anti-sionista, anti-americana e anti-occidentale. Gli Huthi, sostenuti da Teheran, nonostante la loro agenda separatista per lo Yemen, hanno espresso ostilità verso Israele, enfatizzando messaggi antisemiti e rivendicando attacchi missilistici contro il paese, come il recente episodio intercettato dal sistema di difesa israeliano.