L’universo delle criptovalute è estremamente variegato. Al suo interno è possibile trovare progetti seri, approntati allo scopo di ironizzare su qualcosa (meme coin), token che si propongono di conferire l’anonimato alle transazioni e altro.

Tra le migliaia di valute virtuali, però, ce ne sono molte da cui sarebbe molto meglio tenersi alla larga. Stiamo parlando delle cosiddette shitcoin, ovvero soluzioni che sono state ideate in breve tempo con il solo scopo di speculare, intercettando magari una tendenza in grado di favorirne la diffusione. Proviamo a capire meglio cosa sono e perché sarebbe meglio restarne alla larga.

Shitcoin: cosa sono?

Le shitcoin sono criptovalute progettate con uno scopo ben preciso: sfruttare una tendenza, calamitare i soldi degli investitori e poi, anche se non in tutti casi, far perdere letteralmente le proprie tracce. In pratica si tratta di soluzioni esclusivamente speculative, senza un vero e proprio piano di sviluppo o una possibile utilizzazione reale.

Di shit coin se ne sono già viste molte, ma solitamente ad accomunarle sono le seguenti caratteristiche:

  • la scarsa o nulla trasparenza, ad esempio sotto forma di assoluta mancanza di informazioni sui proponenti o il team degli sviluppatori;
  • la mancanza di effettiva utilità. Le shit coin non si propongono di risolvere un problema tecnologico o di fungere da metodo di pagamento, online o nella vita reale;
  • l’estrema volatilità. Sono in pratica alla mercè del mercato, dando vita a fluttuazioni violente e quasi sempre collegate alla formazione di trend;
  • i volumi di scambio estremamente limitati. Sono quindi meno liquide, con pochi investitori disposti ad acquistarle.

Da quanto detto, è facile capire che le shitcoin possono avere momenti di grande fulgore, magari creati ad arte ricorrendo a influencer o figure di spicco. Svaniti i quali, però, molti incauti investitori rischiano di restare con il cerino acceso in mano dopo aver perso l’intero capitale investito.

I rischi delle shitcoin

Le shitcoin sono estremamente pericolose. la loro natura esclusivamente speculativa le lega ai capricci del mercato, senza alcuna possibilità di sfuggirne, proprio perché mancano di caratteristiche in grado di sostenerne la reale utilità. I rischi più grandi ad esse collegate, sono i seguenti:

  • la scarsa o nulla adozione. Non sono collegate ad esigenze reali, di conseguenza una volta svanita l’euforia iniziale non si diffondono;
  • i pericoli di carattere tecnico. Lo scarso lavoro di sviluppo le espone a bug o altri difetti. Lacune destinate ad aprire la strada ad attacchi hacker;
  • l’impossibilità di scambiarle. La scarsa o nulla liquidità si traduce in riflessi negativi sul prezzo del token e, di conseguenza, sull’investimento.
  • la possibilità di fenomeni difficilmente governabili come il pump and dump. Fenomeni di trading i quali possono essere governati soltanto da trader esperti, in grado di mantenere il controllo dei nervi nelle condizioni più complicate. Ovvero proprio quegli investitori che sono soliti tenersi lontani da questi token.

Come riconoscerle

Sin qui abbiamo ricordato i rischi collegati alle shitcoin. Occorre però sottolineare che l’inclusione nella categoria può variare a seconda dei punti di vista. Ad esempio, alcuni indicano in Floki Inu al suo interno, mentre altri lo escludono ricordando che, a differenza di Dogecoin o Shiba Inu, ha un suo ecosistema e viene utilizzato nella vita reale per acquisti di beni e servizi.

Ci sono però alcuni criteri che possono aiutare a stabilire se un progetto rientri in questo pericoloso ambito o meno. Ad esempio si possono prendere in considerazione i seguenti fattori di riconoscimento:

  1. la mancanza di casi d’uso e di basi teoriche adeguate, sotto forma di white paper e tokenomics;
  2. il pubblicizzare prospettive di rapidi guadagni. Il trading di prodotti finanziari rende aleatorie queste promesse, da prendere per quello che sono, prodromi di una vera e propria truffa;
  3. mancanza di informazioni sull’azienda e la squadra di sviluppatori. Proprio la presenza di personalità già riconosciute in ambito crypto è una garanzia;
  4. volume di scambi troppo limitato. Vuol dire che a dirigere le operazioni sono pochi soggetti, che potrebbero essere interessati a farlo per pompare la quotazione della criptovaluta in questione.

Da quanto abbiamo detto, dovrebbe essere chiaro come le shitcoin dovrebbero essere attentamente evitate, in particolare dai trader alle prime armi. Un consiglio troppo spesso disatteso, con conseguenze disastrose.