Sulla proroga del superbonus 110% (o anche del 90%) si muovono le associazioni dell’edilizia per richiedere uno slittamento della scadenza almeno di qualche mese nel 2024. Rispetto alla rigidità del governo che, in fase di conversione in legge del decreto legge “Asset”, aveva ritirato tutti gli emendamenti che ipotizzavano la proroga fino a giugno 2024, le associazioni di categoria e i sindacati riunisti stanno sottolineando gli effetti quasi catastrofici che potrebbero verificarsi lasciando invariata la data del 31 dicembre 2023 per la fine del più alto dei bonus edilizi.
In particolare, le imprese avrebbero bisogno di maggior termine per portare alla conclusione i cantieri. Gli interventi di efficientamento energetico e di ristrutturazione, durante il 2023, hanno visto l’apertura di cantieri soprattutto per i condomini – che hanno potuto agevolare le spese ancora con il bonus del 110 per cento – ma anche per le villette e le unità unifamiliari che, sebbene al termine dell’anno abbiano visto ridursi i numeri a poche migliaia di interventi, hanno potuto avvantaggiarsi di un bonus minimo del 90 per cento.
Proroga superbonus 110% al 2024, si muovono le associazioni: cosa fare entro la fine del 2023?
Sul superbonus 110% serve la proroga della scadenza per terminare gli interventi di efficientamento energetico e di ristrutturazione già iniziati. A richiederlo sono i sindacati e le associazioni di categoria, che lanciano l’allarme sulla situazione di emergenza che si potrebbe verificare lasciando invariata la scadenza dei bonus edilizi al 31 dicembre 2023.
In particolare, a intervenire sono state l’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance), l’Associazione generale delle cooperative italiane Agci produzione e lavoro), l’Associazione Nazionale Artigiani dell’Edilizia dei decoratori, dei Pittori e Attività Affini (Anaepa), la Confederazione delle libere associazioni artigiane italiane (Claai), la Confederazione nazionale italiana costruzione (Cna), la Confederazione italiana della piccola e media industria privata (Confapi Aniem), la Confcooperative lavoro e servizi, la Federcostruzioni, la Confederazione Autonoma Sindacati Artigiani (Fiae Casartigiani), la Legacoop produzione e servizi, la Rete professioni tecniche, la Fillea Cgil, la Filca Cisl e la Feneal Uil.
Proroga superbonus 110% al 2024, ecco quali sono le ipotesi
Nella piattaforma unitaria che associazioni e sindacati hanno sottoscritto, si legge che “in vista dell’imminente scadenza al 31 dicembre 2023 per la conclusione degli interventi sui condomini eseguiti con il Superbonus, è assolutamente necessario individuare una rapida soluzione alle decine di migliaia di cantieri che, anche in virtù del caos normativo e applicativo dello strumento, non riusciranno a terminare i lavori in tempo utile”.
“Per recuperare i ritardi accumulati – si legge nel comunicato – è assolutamente necessaria una proroga tale da permettere una conclusione ordinata alla misura, che eviti la perdita improvvisa di centinaia di migliaia di posti di lavoro causata dalla sicura interruzione di migliaia di cantieri che potrebbe derivare dall’insorgere di un enorme contenzioso tra condomìni e imprese e scongiuri la corsa forsennata già in atto per finire i lavori, con conseguente rischio sia per la sicurezza dei lavoratori coinvolti sia per la qualità degli interventi eseguiti”.
Bonus edilizi, cosa fare entro la fine dell’anno per beneficiare dell’agevolazione
Negli scorsi mesi si era ipotizzata una proroga della scadenza del 31 dicembre 2023 alla fine di marzo (o a fine giugno 2024) per interventi che avessero raggiunto una certa percentuale di stato di avanzamento dei lavori. Per i condomini, all’ultimo si è prospettata la possibilità di avere tre mesi in più di tempo purché i lavori fossero iniziati e arrivati almeno al 30 per cento del totale entro la fine del 2023.
La mancanza di una proroga comporterà il termine del bonus 110% sulle spese effettuate entro il 31 dicembre 2023 (o del 90% per i condomini che non avessero presentato la Cila entro la fine del 2022). Eventuali spese del 2024 non possono essere anticipate alla fine di quest’anno in quanto le regole impongono il giusto allineamento tra lavori eseguiti e spese effettuate. Superato l’anno, le spese saranno agevolate al 70%, percentuale di ribasso del superbonus del 2024.
Il superbonus sulle villette e sulle unità indipendenti, invece, terminerà il 31 dicembre prossimo. Non sarà possibile effettuare interventi agevolati, nemmeno alla percentuale del 70 per cento.