Cos’è la disgeusia? La disgeusia è un disturbo che altera la percezione del gusto.
Si tratta quindi di una distorsione o di un abbassamento della capacità di distinguere l’ampia gamma di sapori.
Non è una condizione pericolosa, ma può dare diversi problemi e disagi per la vita quotidiana. I cibi infatti assumono un gusto sgradevole.
Generalmente questo disturbo può essere una conseguenza collaterale, soprattutto nel caso di assunzione di un certo tipo di prodotti farmaceutici. Un alto numero di casi riguarda inoltre donne durante lo stato di gravidanza.
Cos’è la disgeusia: cause
Non esiste dunque un’unica causa legata all’insorgere della disgeusia. I motivi possono essere divisi in natura biochimica, fisica o da agenti esterni.
Nel primo caso l’anomalia di percezione dei sapori è una conseguenza di valori sballati nell’organismo.
Per le donne in dolce attesa è facile che l’alterazione sia provocata dal calo di vitamine, specie della B12.
Allo stesso modo l’abbassamento del valore di zinco può indurre gravi episodi di disgeusia.
Rientrano invece nelle cause di tipo fisico, ogni grave lesione traumatica che colpisca la bocca o i nervi che gestiscono il senso del gusto.
Venendo poi agli agenti di natura esterna, la disgeusia è un sintomo frequente di infezioni virali come il COVID-19 o anche il raffreddore.
L’assunzione di certi farmaci può indurre allo stesso modo alterazioni del gusto. È il caso di medicine per contrastare l’ipertensione, disturbi psicologici oppure ancora per il trattamento di patologie tiroidee. In questo caso sarebbe il litio di cui sono ricchi questi prodotti farmacologici a generare il disturbo sensoriale.
Anche la chemioterapia o la radioterapia localizzate nella zona della testa o del collo possono alterare la percezione del gusto e aumentare il senso di secchezza della bocca.
Meno frequentemente la disgeusia viene registrata in soggetti già affetti da grave insufficienza epatica e può insorgere anche durante o dopo un infarto.
In ultimo, l’esposizione continuativa ad alcune sostanze volatili nocive possono avere effetti cronici sulla percezione del gusto. Si tratta in questo caso di tossine generalmente contenute in pesticidi, in agenti chimici industriali e anche in cosmetici.
Sintomi e comorbidità
Il sintomo principale è l’alterazione del gusto. Gli alimenti assumono un sapore amaro o comunque sgradevole. In concomitanza, nascono anche altri segnali tipici del disturbo. Il soggetto infatti potrebbe avere mal di gola, congestione nasale, alito cattivo, disturbi gastrici, emicrania, spossatezza diffusa, dolore muscolare, stato febbrile e bocca secca.
La ricerca scientifica ha inoltre notato l’insorgenza di disgeusia insieme ad altre patologie, come diabete, morbo di Parkinson, malattia gastrointestinale GERD e demenza. Soprattutto in questo ultimo caso, i medici hanno evidenziato come i pazienti sviluppino nuove preferenze alimentari. Ciò infatti potrebbe essere un chiaro segnale di alterazione della percezione dei sapori.
Cos’è la disgeusia: diagnosi e terapia
Data la diretta e chiara manifestazione della malattia, la diagnosi è facilmente individuabile. Nei casi più lievi o in concomitanza con l’infezione virale di influenza, Covid-19 o raffreddore, la disgeusia si attenua con il decorso naturale della patologia primaria.
Non c’è però una durata specifica per la cessazione del disturbo. Nei casi legati all’abbassamento anomalo di vitamine o all’alterazione di altre sostanze del nostro organismo, il gusto ritorna pienamente efficiente con il riequilibrio di questi valori.
Quando ciò non accade, il soggetto può modificare le proprie abitudini alimentari o utilizzare appositi integratori multivitaminici.
Se la malattia è invece provocata dall’assunzione di farmaci, il cambiamento del trattamento terapeutico cessa direttamente l’alterazione dei sapori.
La disgeusia può però diventare cronica quando associata a patologie molto più gravi, quali il morbo di Parkinson e la demenza.
Attenzione al fumo, che può peggiorare i sintomi. Infine gli esperti consigliano di adottare buone norme sull’igiene orale, lavare più frequentemente i denti anche con il filo interdentale. Meglio evitare di mescolare cibi per non creare una percezione sgradevole del gusto e scartare se possibile ogni alimento molto zuccherato.