Da Torino a Cagliari per inseguire un sogno, nel mezzo un passaggio con esordio in Serie A con il Treviso. Robert Acquafresca con i rossoblù ha trovato la sua casa e ha fatto l’esperienza più importante della sua carriera. Attaccante imprevedibile, rapido nei movimenti, fortissimo nel colpo di testa e bravo nell’attaccare lo spazio e muoversi tra le linee, all’età di vent’anni era l’idolo di mezza Sardegna. 40 goal in Serie A nell’arco della sua carriera, nel mezzo una doppia parentesi importante anche con il Bologna. Per commentare la vittoria pazzesca contro il Frosinone, proiettandoci alla sfida di Coppa Italia di questa sera, Udinese-Cagliari e analizzare il lavoro di Ranieri, Acquafresca è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Udinese-Cagliari, Acquafresca a Tag24
Da 3 a 0 a 4 a 3, la prima vittoria del Cagliari in questo campionato arriva nel modo più rocambolesco possibile. La squadra di Ranieri è stata in grado di ribaltare un risultato che sembrava ormai già scritto. È proprio dal match contro il Frosinone che ora devono ripartire i sardi, archiviando le difficoltà incontrate fino a questo momento e provando a scrivere una storia nuova in questo campionato. Prima di pensare al prossimo turno, però, questa sera i rossoblù saranno impegnati in Coppa Italia. Per commentare Udinese-Cagliari, Acquafresca, che in Sardegna ha vissuto la parentesi più importante della sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Alla decima giornata di campionato il Cagliari ha finalmente conquistato la prima vittoria e lo ha fato in modo incredibile contro il Frosinone. Cosa ti aspetti da adesso in poi?
“Una partita davvero pazzesca che può rappresentare una svolta per la stagione del Cagliari. Lo dico soprattutto per come è arrivata. È completamente diverso vincere una partita perché passi in vantaggio e ci resti per tutto il match, piuttosto che ribaltare un risultato del genere, un passivo così pesante, in così poco tempo. La squadra di Ranieri è stata capace di recuperare tre gol, non era semplice e adesso da questa energia positiva deve ripartire per iniziare un nuovo campionato”.
Da eroe per la promozione raggiunta in Serie B, viste le tante difficoltà incontrate, Ranieri rischia di finire in bilico. Da cosa dipende questo avvio di stagione del Cagliari?
“Mettere in dubbio Ranieri è assolutamente l’ultima cosa da fare. Penso che le difficoltà maggiori derivino dal salto di qualità che c’è tra Serie B e Serie A. Ci vuole tempo per abituarsi, è un ritmo e un grado di competitività completamente diverso. La squadra ha bisogno di certezze arrivata a questo punto e ribadisco che anche per questo la vittoria contro il Frosinone potrà essere determinante per come è arrivata. Mi aspetta davvero che da questo momento in poi i sardi possano cominciare un cammino diverso”.
Questa sera il Cagliari in Coppa Italia se la dovrà giocare con l’Udinese. È una sfida alla portata della squadra di Ranieri?
“Penso che quella di questa sera sia una partita importante per il mister, anche per dare spazio a chi fino a questo momento ha giocato meno. Tutti devono acquisire un po’ di minutaggio e sentirsi parte del progetto, è importante anche per il futuro. C’è bisogno di continuare con una serie positiva adesso. Sulla carta Cagliari e Udinese più o meno si equivalgono e penso sia difficile individuare una favorita. Se devo sbilanciarmi però dico che, soprattutto dal punto di vista mentale, probabilmente i sardi hanno qualcosa in più vista la straordinaria vittoria dell’ultima giornata di campionato”.
Hai fatto riferimento spesso alla vittoria con il Frosinone. Visto il tuo passato e il tuo ruolo, mi dici il tuo pensiero su Pavoletti?
“Leo è un grande davvero. Magari fino a questo momento non è stato sfruttato con tantissimo minutaggio ma è stato bravissimo a farsi trovare pronto quando è stato chiamato in causa. È un attaccante importante, uno che ha sempre fatto gol e ne farà sempre. Quelli di domenica scorsa contro il Frosinone pesano tantissimo. Sono molto contento per lui”.
E invece di Luvumbo cosa pensi?
“Purtroppo ha avuto un piccolo problemino che lo ha fermato in questo avvio di stagione. Sono convinto però che il Cagliari debba puntare molto su di lui, è giovane e di prospettiva. Crea superiorità numerica, salta bene l’uomo, può crescere ancora molto e diventare il fiore all’occhiello del mercato del club”.
Cosa rappresenta per te il Cagliari?
“È un ambiente a cui sono rimasto molto legato, è il posto in cui vivo e in cui mi sono espresso meglio. È stata senza alcun dubbio la parentesi migliore della mia carriera calcistica e sono rimasto tifoso del Cagliari”.
Oltre al Cagliari, nella tua carriera c’è stata un’esperienza importante anche con la maglia del Bologna. La squadra di Thiago Motta è partita benissimo in questa stagione, adesso può sognare in grande?
“Assolutamente sì. Sono molto felice per Saputo che in questi anni ha investito tanto e speso tanti soldi. Sta finalmente trovando il modo giusto per poter accarezzare il sogno che culla da sempre, sin da quando c’ero io. Ha creduto in Thiago Motta che è un grandissimo allenatore, bravo e preparato. Probabilmente è uno già pronto per il salto in un top club, ma penso che debba rimanere concentrato sul Bologna perché ogni passo deve essere fatto a suo tempo. Arrivati a questo punto sognare in grande si può e guardando la classifica si può fare un pensierino anche all’Europa”.