Cos’è l’acne rosacea? Si tratta di un disturbo cutaneo cronico.
Si manifesta con una condizione di arrossamento della pelle, unita a pustole e colpisce milioni di persone in tutto il mondo e nei casi più gravi può rappresentare un notevole disagio nella vita quotidiana.
Cos’è l’acne rosacea: caratteristiche generali e incidenza
L’acne rosacea è una dermatosi cronica. Si tratta dunque di un’alterazione patologica della cute che colpisce prevalentemente la zona del viso.
Sebbene gli eritemi e la comparsa di pustole siano molto simile all’acne comune, questa patologia se ne differenza sostanzialmente. Infatti nel tempo è caduta in disuso la dicitura “acne” e la malattia è semplicemente conosciuta con il termine rosacea o con la parola copparosa di derivazione del vocabolo francese “couperose”.
I dati relativi all’incidenza sono vari: i recenti studi condotti nel Regno Unito hanno stimato che 1,65 su 1000 persone ne sarebbe affetta ogni anno. In particolare la malattia attacca le persone con fototipo chiaro.
La rosacea colpisce con maggiore frequenza le donne, anche se sembra più aggressiva nei soggetti di sesso maschile. Si manifesta generalmente nella fascia di età dai 30 ai 50 anni, ma non è raro incorrere in casi nell’età post-puberale.
Sintomi e cause
Il quadro sintomatologico della malattia è difatti molto simile ad un comune acne. La pelle del viso del soggetto presenta infatti arrossamenti persistenti, pustole e dilatazione dei vasi sanguigni. Talvolta il rossore della cute è molto intenso e simile ad un’irritazione solare. Si differenzia dalla dermatite seborroica in quanto non presenta crosticine e per la simmetria del rossore sulle guance.
Nei casi più aggressivi si registra anche irritazione e secchezza degli occhi. La pelle più sensibile nel passaggio dalla stagione calda a quella invernale può favorire la malattia.
L’entità dei sintomi è comunque variabile da soggetto a soggetto e può peggiorare se non trattata in tempo.
La comunità scientifica non è ancora riuscita a dare una spiegazione precisa sulle cause della patologia. È però certo che alcuni fattori incidano maggiormente sulla sua insorgenza.
L’aspetto più importante è la predisposizione genetica. Infatti alcuni soggetti avrebbero una più alta probabilità di sviluppare la rosacea a causa dell’eredità del corredo genetico da parte dei genitori.
L’infiammazione batterica della pelle può giocare poi un ruolo determinante nel peggioramento dell’eruzioni cutanee con la comparsa di pustole. Le analisi sulla pelle dei soggetti affetti da questa malattia hanno evidenziato un alto tasso di demodex, un particolare acaro che vive nei follicoli piliferi.
C’è infine chi ritiene che la rosacea derivi in qualche modo da un’infezione di tipo fungino.
Fattori di rischio e trattamento terapeutico
Proprio perché i sintomi sono spesso scambiati per acne comune o altro tipo di irritazione cutanea, molti soggetti trascurano la malattia senza richiedere il consulto di uno specialista. Si stima che solo 1 persona su 10 riceva la diagnosi di rosacea.
Individuare per tempo questa patologia dermatologica è invece essenziale per impedire complicazioni.
Non esiste tuttavia una cura definitiva. I trattamenti terapeutici pertanto servono ad alleviare i sintomi e impedire che questi peggiorino. Ci si avvale dunque di pomate per uso topico contenenti antibiotici in modo da ridurre l’infiammazione. Nei casi più aggressivi si interviene con farmaci per via orale o terapie tramite luce pulsata.
È consigliato mantenere una corretta igiene cutanea utilizzando per la detersione prodotti delicati. Mai applicare cosmetici o profumi a base alcolica sulla pelle già arrossata. Durante l’estate invece è raccomandata l’applicazione di creme solari altamente protettive in modo che il sole non accentui l’irritazione cutanea.
Il fumo, lo stress e le alterazioni ormonali, il consumo di alimenti piccanti e di cioccolato sembrano peggiorare i sintomi, mentre alcolici e caffeina non avrebbero nessuna interazione con la malattia.