A quasi cinque mesi dalla scomparsa della piccola Kata a Firenze, della bambina non sembrano esserci tracce: stando alle ultime notizie, si sarebbero conclusi in un nulla di fatto sia il nuovo sopralluogo condotto nell’ex hotel dai “Cacciatori” dell’Arma che le rogatorie in Perù. Tanti, dunque, i misteri che continuano ad avvolgere il caso, che sembra essersi arenato.
Le ultime notizie sulla scomparsa di Kata a Firenze: negativi gli esiti del nuovo sopralluogo e delle rogatorie
In cinque, nelle scorse settimane, sono stati iscritti nel registro degli indagati perché sospettati di essere coinvolti nella scomparsa della piccola Kata, avvistata per l’ultima volta nel cortile dell’ex hotel Astor – l’edificio occupato in cui viveva insieme alla famiglia di origine peruviana, in via Marigliano, a Firenze – il 10 giugno scorso.
Tra loro figurano anche i due zii della bambina: quello materno, Abel, noto a tutti con il nome di “Dominique”, finito in carcere nell’ambito di un’inchiesta parallela riguardante il racket degli affitti dello stabile, e quello paterno, Marlon, anch’egli detenuto, per questioni di droga. Quest’ultimo è stato da poco ascoltato dagli inquirenti – insieme ad altri 13 individui peruviani – dalla Procura fiorentina, come “persona informata sui fatti”.
L’ok era arrivato dal Perù dopo la richiesta di rogatoria formulata dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli e dai sostituti Christine von Borries e Giuseppe Ledda, che coordinano le indagini per rapimento a scopo di estorsione riguardanti la sparizione. Stando alle ultime notizie, l’audizione dei testimoni si sarebbe conclusa in un nulla di fatto, così come il nuovo sopralluogo effettuato nell’ex hotel dai “Cacciatori di Calabria”, solitamente impegnati nella ricerca dei latitanti nelle impervie zone dell’Aspromonte e ora chiamati a cercare tracce della bambina.
L’ipotesi dello scambio di persona
A niente aveva portato anche l’analisi del genetista Ugo Ricci sui borsoni e sui trolley sequestrati a tre dei cinque indagati – in cui si pensava che la bimba potesse essere stata nascosta – e sui lavandini dei bagni di due stanze dell’hotel, in cui erano state rinvenute tracce di sangue. Alla luce di questi accertamenti, Kata sembrerebbe davvero essere scomparsa nel nulla.
Di sicuro non è nell’ex Astor, come non c’è il suo corpo. È possibile che si trovi in Perù? Se ne era parlato a lungo, in passato, ipotizzando che fosse stata rapita e portata nel suo Paese d’origine. Ma anche lì nessuno sembra sapere dove si trovi. Tra l’ipotesi c’è quella di uno scambio di persona. Una pista avanzata in un primo momento dagli stessi genitori di Kata, che così avevano provato a spiegarsi l’accaduto.
Potrebbe entrarci, nella sua storia, quella del narcotrafficante arrestato a Firenze un anno prima della sua scomparsa. C’è chi pensa che i rapitori di Kata avessero intenzione di prendere la figlia (della stessa età) della donna che viveva con lui al momento dei fatti, per “vendetta”, visto che non aveva mai ripagato la droga che gli era stata ceduta e che i carabinieri gli avevano sequestrato.
L’appello dei genitori
Secondo l’avvocato Filippo Zanasi, che sostiene la mamma e il papà di Kata, da poco tornato in carcere, si tratta di un'”ipotesi come le altre”. Per ora i segnali sarebbero tutt’altro che positivi e il caso sembrerebbe essersi arenato, aveva dichiarato in un’esclusiva intervista a Tag24 a quattro mesi dalla sparizione di Kata, facendo sapere che i genitori sarebbero tornati a lanciare un appello a chiunque potesse sapere qualcosa di mettersi una mano sul cuore, farsi avanti e parlare. Fin dall’inizio sostengono che qualcuno debba aver visto qualcosa e che, forse per paura, ora si stia nascondendo, celando la verità.