Come è stato ucciso il piccolo Lorys Stival e perché? Che fine hanno fatto i suoi genitori? Dell’omicidio, consumatosi il 29 novembre del 2014 a Santa Croce Camerina, in Sicilia, fu accusata la madre Veronica Panarello, condannata in via definitiva a 30 anni di carcere. Il padre non è ancora riuscito a darsi una spiegazione per quanto accaduto.
Come e perché è stato ucciso il piccolo Lorys Stival
Quando morì, Lorys Stival aveva appena 8 anni. Viveva insieme alla madre, al padre e al fratellino Diego al civico 82 di via Giuseppe Garibaldi, nel piccolo comune di Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. Era un bambino sereno, la mattina andava a scuola e nel tempo libero praticava il taekwondo. Tutti i suoi sogni si spensero in una fredda mattina di novembre del 2014.
Fu la madre, Veronica Panarello, a togliergli la vita, stangolandolo con delle fascette di plastica. Poi ne gettò il corpicino in un canalone nei pressi del Mulino Vecchio, in periferia, denunciandone la scomparsa. Attorno alle 13 del 29 novembre si presentò alla caserma dei carabinieri di Santa Croce sostenendo che il figlio fosse scomparso nel nulla.
Raccontò che quella mattina aveva accompagnato Lorys a scuola. Ma le insegnanti smentirono di averlo visto. Le ricerche partirono subito serrate. Si conclusero nel peggiore dei modi quando, attorno alle 16, un cacciatore della zona chiamò i soccorsi per avvisarli di aver trovato il cadavere di un bambino. Era quello di Lorys.
Arrestata, la madre ci avrebbe messo un anno per ammettere di essere coinvolta nel delitto: inizialmente disse di essersi scagliata contro di lui per un capriccio; poi cambiò versione, sostenendo che fosse stato Lorys a stringersi le fascette intorno al collo, mentre giocava. Poi andò oltre, puntando il dito contro il suocero, Andrea Stival.
Raccontò agli inquirenti che da un po’ avevano una relazione e che, dopo averli scoperti, Lorys aveva minacciato di raccontare tutto al padre, finendo per essere ucciso dal nonno. Sarebbe stata poi denunciata per calunnia. Secondo i giudici, al di là di ogni ragionevole dubbio, fu lei ad uccidere il piccolo Lorys. Si trovava, allora, in
uno stato passionale momentaneo di rabbia incontenibile per il fallimento del piano mattutino che evidentemente quel giorno non prevedeva l’ingombrante presenza del suo primogenito (che si era rifiutato di andare a scuola, ndr),
scrissero nella sentenza. Se avesse agito per tempo avrebbe potuto soccorrerlo e salvarlo.
Che fine hanno fatto la mamma e il papà di Lorys Stival?
Per l’efferato delitto, Panarello, all’epoca dei fatti 26enne, è stata condannata a 30 anni di reclusione, diventati definitivi nel 2019. È reclusa nel carcere di Torino. Il marito, Davide Stival, ha da tempo lasciato la Sicilia, provando a ricostruirsi una vita insieme al figlio minore, che oggi ha 12 anni. Per ricordare il maggiore, insieme al giornalista Simone Toscano ha scritto il libro “Nel nome di Lorys”, in cui ripercorre la tragica vicenda che l’ha coinvolto.
L’anno scorso era tornato a parlarne dopo la morte della piccola Elena Del Pozzo, uccisa a 5 anni dalla madre Martina Patti, di 24, a Mascalucia, in provincia di Catania.
Il mio pensiero va a Lorys, che possa abbracciare forte questa bimba lassù. Mi affligge così tanto riparlarne, sono passati 8 anni e non so ancora perché Veronica abbia ucciso Lorys,
aveva detto in un’intervista a Repubblica. Nessuno lo sa. Almeno non con certezza, perché la donna non l’ha mai confessato, facendo solo parziali ammissioni. Martina Patti invece crollò subito: dopo aver inscenato il rapimento della figlia, ai carabinieri dichiarò di averla colpita ripetutamente con un coltello mentre era girata di spalle e guardava i cartoni. Si ipotizza che a spingerla fu la gelosia provata nei confronti della nuova compagna del padre della bambina, a cui quest’ultima era molto legata.
In questo articolo approfondivamo questo e altri casi di infanticidio: Infanticidi in Italia: tutti gli omicidi di bambini tristemente noti alle cronache.