Quando esce Spotify Wrapped 2023? E’ quello che si chiedono gli appassionati di musica, in attesa dell’iniziativa di fine anno della piattaforma streaming.

Quando esce Spotify Wrapped 2023?

Anche per questo anno, ritornerà l’attesa iniziativa di fine anno da parte di Spotify, nota come Spotify Wrapped. Questo consueto rituale annuale della piattaforma di streaming musicale offre ai fan e agli ascoltatori l’opportunità di scoprire quali brani, artisti, album e generi musicali hanno dominato le loro playlist nei 365 giorni che stanno per volgere al termine.

La funzionalità non ha una data di lancio fissa, ma gli utenti Spotify dovrebbero tenere d’occhio i social della piattaforma da fine novembre.

Quest’anno Spotify ha sorpreso tutti anticipando l’inizio del conteggio, come risposta a un tweet inviato dall’account Popbase. Di conseguenza, il Spotify Wrapped 2023 terrà conto della musica ascoltata nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 ottobre 2023. Questo significa che qualsiasi brano, album o artista ascoltato dopo questa data non sarà considerato nelle statistiche, che tradizionalmente vengono condivise su Instagram, Facebook, WhatsApp e TikTok.

Poiché il conteggio si concluderà entro tale data, è facile ipotizzare che il lancio delle statistiche avverrà qualche giorno dopo. Fino al 2021, Spotify aveva solitamente rilasciato il suo Spotify Wrapped nei primi dieci giorni di dicembre. Tuttavia, l’anno scorso ha deciso di anticipare il tutto, pubblicando il Spotify Wrapped 2022 il 30 novembre. Non è da escludere che quest’anno la piattaforma decida di anticipare ancora di più l’uscita, magari a metà del mese di novembre.

Queste sono le date di uscita degli anni precedenti:

  • 2017: 6 dicembre
  • 2018: 6 dicembre
  • 2019: 5 dicembre
  • 2020: 2 dicembre
  • 2021: 1 dicembre
  • 2022: 30 novembre

Cos’è Spotify Wrapped?

A partire dal 2017, ogni dicembre, Spotify presenta il suo annuale resoconto musicale, noto come Spotify Wrapped. Questa iniziativa è un vero e proprio viaggio musicale che condensa in una playlist da ascoltare e guardare sul tuo dispositivo mobile le emozioni e le esperienze di un intero anno. Questo resoconto musicale cattura le risate di un viaggio avventuroso, il batticuore di un nuovo amore o le lacrime scaturite da una delusione. In breve, rappresenta una sorta di “oroscopo musicale” molto atteso, che, da ormai quattro anni, ti aiuta a comprendere meglio te stesso, esplorando i tuoi gusti musicali e rivelando le emozioni vissute nel corso dell’anno. Alla fine, ci dice se l’anno trascorso è stato memorabile o meno.

Questo piccolo gioco è molto popolare, anche tra coloro che possono essere scettici, forse perché risponde all’irrazionale desiderio di fare bilanci e dare etichette che solitamente ci colpisce quando si avvicina la fine dell’anno.

Va notato che non è la prima volta che Spotify cerca di entrare in sintonia con gli stati d’animo dei suoi ascoltatori. Nel 2018, la società svedese aveva addirittura depositato un brevetto piuttosto intrigante che proponeva l’uso di una nuova tecnologia per rilevare in tempo reale le emozioni attraverso la registrazione delle conversazioni degli utenti. Questo sistema di riconoscimento vocale avrebbe analizzato lo stato emotivo, il genere, l’età e persino l’accento delle persone. Tuttavia, questa idea non ha mai visto la luce del giorno a causa delle preoccupazioni riguardo all’invadenza della privacy e all’abuso delle informazioni personali tramite algoritmi.

Sebbene in chiave umoristica si possa considerare che questa tecnologia potesse essere utile per coloro che hanno difficoltà a identificare le proprie emozioni, la realtà è che le preoccupazioni legate alla privacy degli utenti hanno prevalso. Pertanto, Spotify potrebbe valutare la possibilità di vendere o concedere in licenza questa tecnologia ad altre aziende, dato che non è stata impiegata nella pratica.

Nonostante ciò, uno studio statunitense ha previsto che entro il 2026 il mercato delle tecnologie di riconoscimento delle emozioni potrebbe generare un fatturato di 148 miliardi di dollari. Questo fatto suggerisce che tali meccanismi saranno sempre più presenti nelle nostre vite, anche se in modo etico e con un forte rispetto della privacy degli utenti.