L’acquisto di droghe e psicofarmaci senza prescrizione medica da parte di giovani e adulti è un fenomeno in continuo aumento, come riportato dalla Relazione al Parlamento sullo dello stato delle tossicodipendenze del 2023.

L’analisi riporta un aumento dei consumi dal 2021 ad oggi nella fascia tra i 18 e i 64 anni e nella 15-19, soprattutto per quanto concerne le NPS, le nuove sostanze psicoattive dal 18,7% al 27,9%.

TAG24 ha approfondito la tematica dell’aumento dei consumi di psicofarmaci, alcol e droghe tra i giovani insieme al presidente della FICT (Federazione Italiana Comunità Terapeutiche), Luciano Squillaci.

Giovani e droghe, Squillaci (Pres. FICT): “C’è una pandemia da crack”

D. I dati sono allarmanti, nel 2022 il consumo di sostanze stupefacenti è aumentato tra adulti e giovanissimi. Hanno assunto droghe almeno una volta circa 4 milioni e 900 mila italiani. Ha rilevato un aumento anche nella comunità terapeutica?

“Sì, c’è stato un aumento delle problematiche di abuso legato a sostanze legali e illegali e ad una situazione di maggiore disagio psichico tra giovani e adulti. Quando faccio riferimento a sostanze legali intendo l’alcol e, dal periodo del Covid, gli psicofarmaci. In questo momento c’è una pandemia da crack, che è una sostanza derivata dalla cocaina. Dai dati che noi eleviamo è la sostanza più usata, ovviamente dopo la cannabis che continua ad essere – con risultati meno rilevanti – la più consumata. L’acquisto di cocaina e crack sta salendo in modo esponenziale”.

Il crack è una droga nata negli Stati Uniti negli anni ’80 del 1900, ottenuta tramite processi chimici a partire dalla cocaina. Viene consumato attraverso l’inalazione del fumo derivante dalla cristallizzazione della sostanza. Questa nuova droga fu originariamente sviluppata come alternativa alla cocaina, per evitare i danni al tessuto nasale che spesso si verificavano tra gli utilizzatori di polvere bianca.

In aumento droghe sintetiche sul dark web

D. Qual è la droga che genera più dipendenza?

R. “Il crack è una droga è estremamente pericolosa, perché determina delle conseguenze a lungo termine sul sistema nervoso. Consideri che il crack, come tutte le droghe da strada, è composto da sostanze da taglio sicure, ed è peggiore della stessa cocaina, estremamente pericolosa. In termini di dipendenza e pericolosità c’è stato un aumento delle nuove sostanze psicotrope, droghe sintetiche costruite nei laboratori e vendute molto spesso sui canali online, che purtroppo è uno dei motivi per cui c’è stato un aumento dell’abuso di sostanze.

Il covid e il lockdown hanno portato ad uno sviluppo incredibile della vendita online determinando la nascita di nuovi mercati mercati. Sul dark web hai la possibilità di comprare tutto online senza dover scendere in piazza a cercare il pusher. Ogni anno l’osservatorio europeo censisce più di 120 nuove sostanze psicotrope, perché in laboratorio basta cambiare la molecola. Si tratta di mercato, e anche nelle droghe la regola: più riesci ad essere accattivante rispetto ai consumatori e più hai la possibilità di aumentare i fatturati”.

Le droghe più utilizzate dai giovani

D. Quale droga è più consumata tra i giovani?

“La cannabis e soprattutto l’alcol. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento degli psicofarmaci senza ricetta, molto spesso assunti in concomitanza con alcol e questo sta determinando una situazione di allarme tra adolescenti e preadolescenti. Si è abbassata di molto la soglia di primo uso delle sostanze. E poi c’è stato un aumento delle dipendenze comportamentali, ovvero senza sostanze: gioco d’azzardo, internet e serie TV, c’è di tutto. I giovani hanno una sorta di facilità di accesso ai farmaci e agli ansiolitici incredibile, e una percezione del rischio molto bassa e ritengono che la pillolina o la goccia di EN non determini alcuna conseguenza. Invece come sappiamo purtroppo crea conseguenze immediatamente e dipendenza. I ragazzi si procurano gli psicofarmaci senza prescrizione e li usano per sballarsi e non per curarsi”.

Aumento dell’uso degli psicofarmaci nelle carceri

D. Come mai c’è stato un aumento degli psicofarmaci nelle carceri?

R. “E’ aumentato il malessere, che ha portato difficoltà ad avere anche minime relazioni e le carceri hanno poco di rieducativo e moltissimo di punitivo. Questo lo vediamo dalla scarsità di professionisti, educatori e personale all’interno delle carceri. Questo mancato investimento poi ha un costo in termini sociali e di conseguenze, ci sono norme che garantiscono l’affidamento terapeutico ma portare in carcere un percorso terapeutico è difficile. Ecco perché evidentemente c’è un aumento degli psicofarmaci e problemi di salute mentale“.

D. Di cosa si occupa la vostra comunità terapeutica?

R. “Le nostre comunità terapeutiche (abbiamo più di 600 servizi) distribuite su tutto il territorio nazionale, vanno dalla comunità residenziale classica, ai servizi ambulatoriali e servizi semiresidenziali e su strada. Come enti accreditati al sistema sanitario nazionale prendiamo in carico le persone attraverso i nostri centri di ascolto o inviati dai SERT. Li prendiamo in carico fin dalla fase della disintossicazione per arrivare alla fase del reinserimento lavorativo e sociale, passando per un percorso che dura 24 mesi e comporta una serie di azioni ed attività terapeutiche ed educative”.