Si è tenuto questa notte l’ennesimo blitz a Caivano: sono finite in manette 18 persone nell’ambito di un’inchiesta che ha evidenziato la presunta presenza di infiltrazioni dei clan di camorra all’interno del Comune. Tra gli arrestati ci sono anche 6 noti imprenditori della zona. Diverse sono le accuse a carico dei soggetti fermati. Continuano così le indagini, le ricerche, le misure e gli arresti nell’ormai tristemente nota località nel Napoletano.

Caivano, infiltrazioni dei clan di camorra nel Comune: 18 indagati in manette

Sono pesanti le accuse che vengono mosse nei confronti delle 18 persone arrestate nella notte a Caivano: gli investigatori parlano di infiltrazioni della camorra negli uffici comunali. Tra i soggetti fermati nella notte tra ieri, martedì 31 ottobre 2023, e oggi, giovedì 1 novembre 2023, ci sono anche 6 imprenditori.

Questi ultimi, nello specifico, sono finiti agli arresti domiciliari con le accuse di corruzione di politici e di dipendenti del Comune di Caivano. Lo avrebbero fatto per ottenere appalti pubblici. Ciò è quanto emerso dall’inchiesta precedentemente condotta da inquirenti e investigatori. Ad essere coinvolto in tutto questo sarebbe anche un noto boss della zona, Antonio Angelino.

I carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna stanotte hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dagli esperti del Tribunale di Napoli, su richiesta della Dda, la direzione distrettuale antimafia.

L’ordinanza in questione era rivolta a 18 persone, tra uomini e donne, indagati a vario titolo per associazione di stampo mafioso, per estorsioni aggravate dal metodo mafioso e per reati di varia tipologia contro la pubblica amministrazione. Ora i soggetti finiti in manette questa notte dovranno rispondere alle domande e alle accuse che vengono mosse nei loro confronti.

Ecco cos’è emerso dalle indagini

I carabinieri, i professionisti e gli esperti del settore hanno condotto le indagini in un periodo di tempo andato da novembre 2022 a luglio 2023. A coordinare il tutto sono stati i membri della Dda. Proprio le analisi e le operazioni hanno evidenziato la possibile presenza di legami tra soggetti della camorra, amministrazione comunale e uffici dedicati alla gestione di affidamenti di appalti per lavori pubblici.

Secondo le accuse, i clan avrebbero ottenuto informazioni riservate dagli uffici comunali. Informazioni che avrebbero sfruttato e utilizzato per imporre il pizzo agli imprenditori vincitori delle gare pubbliche d’appalto. Ma non è finita qui.

Alcuni funzionari del Comune di Caivano avrebbero svolto il ruolo di intermediari tra i camorristi e gli imprenditori nel pagamento del pizzo. Avrebbero addirittura ritirato loro a mano le tangenti per poi darle ai boss.

Gli inquirenti affermano anche che gli imprenditori (con il blitz di questa notte sono finiti in manette 6 soggetti) avrebbero ottenuto gli appalti pubblici corrompendo politici e dirigenti comunali.

La situazione a Caivano oggi

Sono ormai diversi mesi che il Governo e le Forze dell’ordine tengono “sotto controllo” Caivano, nel Napoletano. Ad accendere in particolar modo i riflettori su questa località, considerata da tanti anni una grande piazza di spaccio e covo di clan camorristici, è stato il triste caso di stupro che ha visto come vittime due cuginette piccole, di 10 e 12 anni.

Le operazioni, i blitz e le varie attività in quest’area si sono intensificate. Il Governo Meloni ha varato inoltre una serie di leggi che mirano a combattere la criminalità (soprattutto quella minorile) che caratterizza aree come questa. Stiamo parlando del cosiddetto Dl Caivano.

Negli ultimi tempi si sono intensificati più che mai i controlli all’interno di questa zona. Ricordiamo comunque che il Consiglio dei ministri ha deciso di sciogliere il Comune lo scorso 16 ottobre proprio per infiltrazioni mafiose.

Quanto è emerso dalle recenti indagini e gli arresti di questa notte sembrano confermare la presenza di stretti legami tra membri del Comune (oggi sciolto) e boss e vari soggetti legati alla criminalità organizzata.