Il lancio di Internet Computer, avvenuto due anni fa, ha destato grande clamore. In poche ore, infatti, ICP è riuscito a raggiungere la terza posizione nella classifica di settore, capitalizzando un valore superiore ai 64 miliardi di dollari. Una vera e propria fiammata che ha destato grande attenzione, oltre ad inserire di diritto il progetto nella sempre più lunga lista degli Ethereum Killer.
Nel biennio trascorso dal debutto, però, Internet Computer si è rapidamente sgonfiato, anche a causa di un crypto winter che si è abbattuto alla stregua di un tornado sul settore crypto. Nonostante ciò, se ne continua a parlare in termini lusinghieri, per effetto di una serie di caratteristiche tecnologiche che potrebbero ben presto riportarlo in auge.
Internet Computer (ICP): di cosa si tratta?
Internet Computer è nato con una idea di fondo estremamente ambiziosa: rimpiazzare del tutto l’Internet odierno. Il motivo è da ricercare nel fatto che, per come è configurata, la rete si prospetta come un monumento alla centralizzazione. Resa tale dal vero e proprio dominio di pochi grandi gruppi, che rendono la vita complicata a chiunque intenda scalfire il loro monopolio.
Si tratta quindi anche di un manifesto politico, come il Bitcoin degli inizi. Incentrato in particolare sulle necessità di una decentralizzazione del resto non rispettate neanche dall’icona di Satoshi Nakamoto, alla luce del fatto che il mining Proof-of-Work sulla sua blockchain comporta costi che sono alla portata solo di poche grandi aziende.
Per riuscire nel suo intento, Internet Computer propone una infrastruttura in grado di lavorare a grandissima velocità e, soprattutto, a costi quasi irrisori. Secondo il suo fondatore, Dominic Williams, un gigabyte di storage sulla blockchain di ICP costa circa 5 dollari. La stessa quantità comporterebbe invece su Ethereum un esborso superiore ai 5 milioni di dollari. Basta questo dato per capire l’entusiasmo che ha caratterizzato l’avvento di Internet Computer.
Come funziona ICP
Una vera e propria blockchain pubblica: questo si propone di essere Internet Computer. Sulla quale dovranno girare non soltanto il cloud, il computing e lo storage, ma anche i servizi tradizionalmente affidati all’IT, a partire da database e firewall.
Per riuscirci, la blockchain è stata concepita come una vera e propria infrastruttura distribuita tra data center, tale da rendere impossibile qualsiasi tentativo di centralizzare il sistema. Una rete la quale gira a velocità web e che è servita dal token ICP.
Il token in questione è destinato a rivestire due ruoli: quello di abilitazione ai processi di governo interni alla blockchain e di retribuzione per i nodi ai quali è delegata al corretto funzionamento del network. Siamo quindi in un ambito che è tipico della DeFi (finanza decentralizzata), ma valorizzato dalle presenze di AMM (Automated Market Maker) e applicazioni simili a Whatsapp e Linkedin.
Per quanto riguarda lo sviluppo, a coordinarlo è la fondazione DFINITY, un ente no profit per la ricerca scientifica con sede in Svizzera. Il tutto con l’intento ben preciso di aiutare chiunque voglia farlo a pubblicare sul web i propri contenuti senza dover passare da Facebook o Amazon, con la possibilità di sfruttare al meglio il proprio lavoro.
Le prospettive di Internet Computer
Come abbiamo ricordato all’inizio, Internet Computer è stato salutato da un’accoglienza trionfale al suo esordio. Dopo aver colto addirittura la terza posizione nella graduatoria relativa alla capitalizzazione di mercato è però declinato nel biennio successivo. Oggi si trova al 30° posto e capitalizza poco più di 1,7 miliardi di dollari. Ben lontano, quindi, dai fasti degli esordi.
Nonostante ciò, ICP sembra avere le carte in regola per tornare a ruggire. A testimoniarlo è non soltanto il quinquennio di lavoro condotto dai suoi sviluppatori prima dell’arrivo sul mercato, ma anche l’attenzione di aziende come Andreessen-Horowitz e Polychain Capital. Segno evidente che le sue caratteristiche tecnologiche sono considerate di grande rilievo. Proprio per questo è atteso con curiosità alla prova dei mercati, una volta che il crypto winter avrà lasciato posto ad una sospirata schiarita.