Ammortizzatore sociale unico rettifica domande: con la pubblicazione del messaggio n. 3825 del 31 ottobre 2023 l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha fornito le istruzioni operative per quanto riguarda la consultazione delle domande presentate che sono disponibili all’interno del Cassetto Previdenziale del Contribuente, la gestione degli esiti con le corrette operazioni da effettuare a seconda dei diversi esiti prodotti, nonché l’invio delle eventuali istanze di rettifica delle precedenti.
Inoltre, l’INPS ha fornito anche dei chiarimenti per quanto riguarda la presentazione delle domande da parte delle Aziende agricole.
Il suddetto messaggio dell’Istituto, in particolare, che è stato redatto dalla Direzione Centrale Ammortizzatori Sociali, dalla Direzione Centrale Entrate, e dalla Direzione Centrale Tecnologia, Informatica e Innovazione, fa riferimento alle disposizioni legislative che sono contenute all’interno dell’art. 7 del decreto legge n. 61 del 1° giugno 2023, il quale è stato successivamente convertito, con modificazioni, dalla legge n. 100 del 31 luglio 2023.
Oltre alle sopra citate disposizioni legislative, il messaggio in oggetto fa riferimento alle precedenti indicazioni e chiarimenti che erano stati forniti da parte dell’INPS. Nello specifico, fa riferimento a:
- la circolare n. 53 dell’8 giugno 2023;
- il messaggio n. 2215 del 14 giugno 2023;
- il messaggio n. 2264 del 16 giugno 2023;
- il messaggio n. 2325 del 22 giugno 2023.
Senza indugiare ulteriormente, quindi, andiamo subito a vedere insieme tutto ciò che riguarda il nuovo ammortizzatore sociale unico ed, in particolare, come inviare all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale la rettifica delle domande che sono state inviate in precedenza.
Ammortizzatore sociale unico rettifica domande: l’INPS comunica al datore di lavoro richiedente di aver scartato l’istanza che presenta anomalie
In seguito alla presentazione della domanda da parte dei datori di lavoro interessati, questi ultimi riceveranno una risposta per quanto riguarda gli esiti dei controlli che sono stati effettuati da parte dell’INPS durante la fase di istruttoria dell’istanza.
A tal proposito, qualora emergano delle anomalie in sede di compilazione ed invio della domanda, allora l’Istituto provvederà ad allegare i seguenti documenti alla comunicazione di risposta:
- gli esiti delle singole domande che sono state presentate;
- le decodifiche dei codici in errore.
Pertanto, nel caso in cui l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale comunichi al datore di lavoro richiedente di aver scartato la domanda presentata, allora il soggetto interessato dovrà procedere con l’invio di una nuova richiesta nel Cassetto Previdenziale del Contribuente.
Cosa succede in caso di irreperibilità del lavoratore? Le istruzioni INPS per quanto riguarda la gestione degli esiti
Già attraverso la pubblicazione del precedente messaggio n. 689 del 20 febbraio 2019, l’INPS ha chiarito che ai fini del riconoscimento delle prestazioni relative al nuovo ammortizzatore sociale unico l‘irreperibilità del soggetto interessato non rappresenta una causa ostativa, a meno che la residenza non sia un requisito previsto esplicitamente all’interno della normativa vigente in materia.
L’irreperibilità impedisce la fruizione della misura esclusivamente nel caso in cui si tratti di lavoratori dipendenti, indipendentemente dal fatto che essi operino presso dei datori di lavoro privati che nei confronti di Aziende agricole, nel caso in cui questi ultimi non sono potuti andare a prestare la propria attività dal momento che hanno la residenza all’interno di uno dei Comuni che sono stati colpiti dagli eventi alluvionali.
Possono comunque beneficiare dell’agevolazione economica, invece, quei lavoratori che sono effettivamente impossibilitati a prestare la propria attività lavorativa oppure che non sono potuti andare a lavorare dal momento che hanno il domicilio all’interno di uno dei Comuni alluvionati.
Pertanto, in caso di rifiuto della domanda il datore di lavoro dovrà comunicare al lavoratore interessato di dover regolarizzare la propria situazione anagrafica presso il proprio Comune di residenza al fine di ricevere il pagamento delle somme spettanti.
Nuovo ammortizzatore sociale unico: ecco come procedere alla rettifica delle domande già inviate
La rettifica delle domande, che sono state inviate in precedenza e che sono state rifiutate da parte dell’INPS, può avvenire a partire dal 6 novembre 2023.
A tal proposito, i soggetti interessati dovranno per prima cosa annullare la domanda già inviata e poi inviarne una nuova con i dati rettificati.
LEGGI ANCHE Ammortizzatore sociale unico alluvionati: le istruzioni per la compilazione delle denunce contributive