Verifica codice fiscale: attraverso la pubblicazione di un apposito comunicato stampa, il quale è stato pubblicato all’interno del proprio sito web ufficiale durante il corso della giornata di lunedì 30 ottobre 2023, l’Agenzia delle Entrate ha annunciato che il servizio di verifica dei codici fiscali “Servizio Anagrafico Massivo SM1.02” sarà a disposizione a partire dal 15 novembre 2023 e fino al termine ultimo del 15 dicembre 2023.
Il sopra citato servizio online, nello specifico, viene messo a disposizione da parte dell’amministrazione finanziaria esclusivamente per i seguenti soggetti:
- le imprese bancarie;
- le imprese assicurative;
- gli altri operatori finanziari;
- i gestori di utenze;
- i gestori di fondi integrativi del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Verifica codice fiscale: come funziona il servizio? Le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate
Come abbiamo già accennato anche durante il corso del precedente paragrafo, l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione, nei confronti dei soggetti che cooperano con le attività che vengono svolte da parte dell’amministrazione finanziaria, un apposito servizio online attraverso il quale è possibile verificare l’esistenza di un codice fiscale e la sua corrispondenza con i dati anagrafici che sono presenti all’interno dell’Anagrafe Tributaria.
Nello specifico, hanno la possibilità di accedere al “Servizio Anagrafico Massivo-SM1.02” i soggetti che hanno inviato all’AdE le comunicazioni che sono obbligatorie per quanto riguarda l’anno precedente rispetto a quello in cui viene inviata la richiesta di verifica.
Il servizio sopra citato viene erogato tramite PEC (posta elettronica certificata), previo accreditamento da parte dei soggetti interessati all’interno del SID (Sistema di Interscambio flussi Dati).
A tal proposito, gli enti che hanno tra i propri caratteri principali una particolare complessità organizzativa e la numerosità dei clienti potranno usufruire del colloquio automatizzato tramite il SID, all’interno del quale vengono scambiati i file in modalità FTP (File Transfer Protocol) su rete privata virtuale (VPN).
Entrando maggiormente nel dettaglio per quanto riguarda l’individuazione del soggetto tramite il servizio che viene messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate nel periodo compreso tra il 15 novembre 2023 e il 15 dicembre 2023, la ricerca può essere effettuata attraverso l’utilizzo delle seguenti modalità:
- interrogazione tramite codice fiscale, in cui vengono fornite le informazioni anagrafiche che riguardano il soggetto identificato in maniera univoca a partire dal codice fiscale inserito;
- interrogazione tramite dati anagrafici, in cui viene effettuata una ricostruzione preventiva del codice fiscale associato in maniera univoca alle informazioni anagrafiche che sono state fornite e in cui viene messa a disposizione l’anagrafica completa del soggetto che è stato indicato, ovvero:
- il cognome;
- il nome;
- il sesso;
- la data di nascita;
- il Comune;
- la Provincia di nascita.
A tal proposito, l’Agenzia delle Entrate ci tiene a chiarire ai soggetti interessati come l’interrogazione per codice fiscale sia preferibile rispetto a quella in cui vengono inseriti i dati anagrafici.
Ad ogni modo, indipendentemente da quale sia la tipologia di metodo di interrogazione che viene utilizzata da parte degli enti abilitati, il servizio restituisce quelle che sono le informazioni anagrafiche e il codice fiscale maggiormente aggiornati, in base ai dati che sono stati registrati in Anagrafe Tributaria.
Il numero massimo di posizioni che possono essere richieste all’interno interrogazioni effettuate sono 100.000, mentre il numero massimo di interrogazioni che possono essere effettuato viene stabilito in base al numero delle comunicazioni inviate all’amministrazione finanziaria durante il corso dell’anno precedente rispetto alla richiesta.
Nello specifico, la situazione cambia in base al fatto se l’ente richiedente abbia già utilizzato il Servizio Anagrafico Massivo in precedenza, oppure se sia la prima volta che procedere ad effettuare la verifica.
In particolare, nel caso in cui il servizio online venga utilizzato per la prima volta, allora il numero di codici fiscali che possono essere verificati deve essere al massimo pari alle comunicazioni che sono state inviate nell’anno precedente.
Nel caso in cui il servizio sia già stato utilizzato in precedenza, invece, gli enti interessati potranno verificare un numero di codici fiscali pari ad un massimo del 20% delle comunicazioni che sono state già inviate all’Agenzia delle Entrate.
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