Giornalista, scrittore e conduttore tv. Paolo Brosio è un volto noto della televisione italiana e non ha mai nascosto la sua grande passione per il mondo del calcio. La sua carriera giornalistica parte infatti proprio dal pallone, prima di occuparsi di cronaca e anche di guerra. Ospite fisso in ‘Quelli che il calcio’, alla fine degli anni Novanta, è sempre stato un tifoso bianconero accanito. Per commentare il momento della Juventus e la possibile lotta scudetto della squadra di Allegri, Brosio è intervenuto in esclusiva a Tag24.

La Juventus di Allegri e la lotta scudetto, Brosio a Tag24

La Juventus non convince, ma vince e probabilmente, per ora, questa è l’unica cosa che conta. La squadra di Allegri, anche contro il Verona, sul fil di lana è riuscita a portare a casa il risultato pieno che per qualche ora l’ha proiettata in vetta alla classifica. Secondo gli addetti ai lavori, la rosa dei bianconeri è inferiore a quella dell’Inter e anche a quella del Napoli, ma quest’anno non ha le Coppe europee e una società del calibro della Vecchia Signora deve sfruttare l’occasione per tornare in auge e riprendere a vincere. E poco importa se nel frattempo ci sono casi che rischiano di destabilizzare lo spogliatoio, il tecnico deve essere bravo a lasciare fuori le vicende extra campo. Per commentare il momento della Juventus e la possibile lotta scudetto della squadra di Allegri, Brosio, giornalista, volto noto della tv e tifoso juventino, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Siamo arrivati alla decima giornata di campionato e sebbene manchi ancora tantissimo, la Juventus almeno per un istante è stata prima in classifica. È una squadra che può ambire allo scudetto?

Se la Juventus risolve i problemi del centrocampo e irrobustisce la difesa può ambire allo scudetto e vincerlo. Ha avuto, però, delle defezioni importanti: è andato via Dybala che se giocava mezza punta era determinante, Pogba è un fuoriclasse, ma non ne azzecca una. Ci vogliono centrocampisti che siano molto forti fisicamente, soprattutto per la Champions League, e con dei buoni piedi. Ecco, questo manca alla Juve ed è questo che mi lascia qualche perplessità su una sua possibile vittoria. Certo i punti ci sono, ma il gioco non è ancora fluido. Questo ti mette in condizione di arrivare sul filo di lana con altre squadre come l’Inter o il Napoli. La squadra di Garcia ora sta giocando sottotono ma ha capacità tecniche notevoli e dei giocatori superiori a tutte le altre, quella di Inzaghi invece è molto solida. Anche la Juventus lo è, ma manca qualcosa al centrocampo”.

A proposti del gioco, i commenti degli addetti ai lavori sembrano sottolineare proprio questo: un gioco poco convincente da parte di Allegri e della squadra.

“Lui è particolare. Il discorso del “corto muso”, di vincere senza convincere o che l’importante sia vincere, può andare bene, fino a un certo punto, finché si resta in Italia, ma a livello internazionale poi vengono fuori le magagne. Bisogna puntare su giocatori giovani e di qualità, non su campioni già conclamati che hanno più di 30/32 anni. Ci vuole un giusto mix e dei giovani forti al centrocampo. Oggi tutte le squadre che puntano alla Champions e a vincere i campionati devono avere giocatori con queste caratteristiche: forti fisicamente e con tanta qualità nei piedi, giocatori capaci di cucire il raccordo tra difesa e attacco e che siano pronti a rientrare e difendere la difesa. Non è facile unire le due cose, ma se la Juve vuole puntare allo scudetto non può prescindere dall’avere giocatori di questa caratura”.

In questo senso, quanto può influire non avere impegni con le coppe europee?

“Indubbiamente ti agevola per il campionato. Per stare dietro a tutti gli impegni dovresti avere una rosa da 24 giocatori di alto livello, non bastano più gli 11 titolari. Se guardi il Real Madrid o il Bayern Monaco noti che quando escono due titolari entrano altri due ancora più forti. In attacco a noi non manca nessuno, ma in difesa servirebbe un giocatore nuovo e due talenti per il centrocampo”.

A proposito invece della gestione di Fagioli, sembra che sia stato trovato l’accordo per il prolungamento di contratto e che la Juventus si sia schierata al fianco del calciatore dopo l’ammissione dell’errore.

“Fagioli è un talento cresciuto nel nostro vivaio. È scivolato su una buccia di banana che però è un comune denominatore per molti giocatori che hanno la tendenza al gioco. Detto questo, non si abbandona un giocatore, ma lo si aiuta a maturare e ad eliminare certi difetti con pazienza e buona volontà. Lui deve essere responsabile, consapevole dell’aiuto da parte della società e decidersi a maturare rapidamente. Fatto questo sarà in grado di giocare con ancora più determinazione perché si sentirà in grado di restituire ciò che gli è stato donato. Del resto, non è da poco essere giovane, ventenne, giocare nella Juventus, ambire alla nazionale e avere un futuro radioso davanti a sé. Potrebbe essere un ottimo testimonial affinché non accada lo stesso ad altri giovani”.

Allegri è un tecnico che divide molti i tifosi. Da parte sua c’è fiducia nei confronti del mister?

Allegri è uno che va avanti per la sua strada. Mi auguro solo che non abbia la pancia piena dei tanti contratti. È un ottimo allenatore che però ogni tanto ha bisogno di qualche scossone. La Juventus di scossoni ne ha già avuti tanti per cui spero che Max sia in grado di metterci tutto l’impegno e la passione necessaria per fare in modo che la squadra migliori nel gioco. La Juventus ha sempre incentivato i giocatori sulle due fasce di attacco, centravanti e attaccanti importanti come Ronaldo e ha sempre avuto una difesa mondiale. Ora che è calato il sipario sui vari Chiellini, Buffon e su tutti i centrali e i terzini forti che ha sempre avuto, deve ricostruire la difesa”.