Svezia-Italia femminile 1-1, il risultato di Malmo sancisce il pareggio tra due nazionali che si sono affrontate a viso aperto e hanno reso piacevole una bella serata di calcio.

I due tecnici hanno cambiato rispetto agli scorsi impegni, il tecnico svedese in virtù di diverse assenze (tra queste da registrare anche la defezione della stella del Barcellona Fridolina Rolfo) ha dovuto fare di necessità virtù, il CT Andrea Soncin invece grazie all’abbondanza delle risorse a disposizione ha potuto ridisegnato il fronte d’attacco affidandosi a Cambiaghi, Giacinti e Bonfantini lasciando in panchina nientepopodimeno che Bonansea e Girelli.

Dunque una partita che restituisce a tutte e due le selezioni sensazioni diametralmente opposte: la Svezia pur avendo avuto la fortuna si acciuffare il pari all’ultimo non ha mostrato le sue solite qualità ed è andata in affanno per quasi tutto il match. A vedere la partita non sembrava proprio che fosse lei la favorita che negli ultimi due scontri diretti (partita del girone del mondiale ad Oakland e andata di Nations League a Castel di Sangro) vinti contro la nostra selezione.

Al contrario la squadra azzurra molto probabilmente complice anche l’assimilazione dei nuovi dettami di gioco si è dimostrata squadra più matura e all’altezza dell’impegno internazionale. Alla fine il rammarico lascia l’amaro in bocca ma anche la consapevolezza che tutta questa differenza tecnica tra la prima del ranking Fifa e la diciassettesima.

Svezia-Italia femminile 1-1

Poteva andare meglio ma alle fine è sta beffata la nazionale azzurra di Andrea Soncin che a pochi secondi dalla fine vinceva per 1-0 a Malmo.

Matematicamente Caruso e compagne non potranno più qualificarsi per le Olimpiadi, ma rimane loro la possibilità di tentare di conquistare la qualificazione alle semifinali.

La vittoria poneva le nostre ragazze a pari punti con la Svezia, il pareggio beffa finale ci ha lasciato al terzo posto con 4 punti e la convinzione di poter lottare anche con le grandi del calcio mondiale.

Sintesi

Primo tempo di marca azzurra, l’Italia gioca bene e non mostra nessun timore referenziale nei confronti delle scandinave.

La difesa orchestrata dal capitano Linari tiene a distanza le attaccanti spilungone svedesi, il centrocampo con Giugliano e Caruso è pimpante e tiene testa ad Asslani e compagne.

In attacco diverse ripartenze hanno impensierito in più di un occasione la difesa avversaria quest’oggi diretta dalla centrale juventina Lina Sembrant.

Nessuna rete ma i primi 45 minuti sono stati piacevoli e per la prima volta dopo gli ultimi tre confronti diretti il passo delle azzurre somiglia tanto a quello di una grande.

Nella ripresa l’Italia parte nuovamente forte e dopo 10 minuti trova il vantaggio con Giacinti. Il raddoppio potrebbe essere cosa fatta attorno alla metà della seconda frazione di gioco se le azzurre fossero state più concrete.

La Svezia dal suo canto nulla ha fatto per poter arrivare al pareggio, pareggio che ha raggiunto con la juventina Sembrant agli ultimissimi secondi che hanno preceduto il triplice fischio finale.

Un calcio di punizione inesistente dalla trequarti dal lato sinistro del fronte di attacco calciato bene a servire la testa di Sembrant ha sancito l’1-1 finale che ci lascia l’amaro in bocca.

Tabellino

Marcatrici: 11′ st Giacinti, 45′ +6′ st Sembrant.

Ammonite: Eriksson, Kafaji. Angoli 4-4. Recupero 1′ pt, 9′ st.

Svezia (4-4-2): Musovic; Bjorn (1′ st Lundkvist), Sembrant, Ericsson, J. Andersson; Rytting-Kaneryd (35′ st Jakobsson), Angeldal, Seger, Janogy (41′ st Kafaji); Asllani (19′ st Vinberg), Blackstenius (19′ st Anvegard).

A disposizione: Falk, Holmgren, Nilden, Kullberg, Rybrink, Bennison, Olme. Allenatore: Gerhardsson.

Italia (4-3-3): Giuliani; Di Guglielmo, Lenzini, Linari, Boattin; Caruso, Giugliano, Greggi (19′ st Galli); Bonfantini (36′ st Glionna), Cambiaghi (43′ st Girelli), Giacinti (36′ st Bonansea).

A disposizione: Schroffenegger, Aprile, Bergamaschi, Gama, Tomaselli, Tortelli, Dragoni, Salvai. Allenatore: Soncin.