Come la plastica danneggia l’ambiente? La produzione ed il consumo della plastica contribuiscono all’inquinamento ambientale, e rappresentano un problema sempre più urgente da affrontare: il 49% dei rifiuti che finiscono in mare è composto da plastica monouso, bottiglie e sacchetti. In origine, però, le buste erano state progettate per lo scopo opposto: salvare il pianeta. Fino agli anni ’60 i sacchetti più utilizzati erano quelli di carta, la cui produzione aveva un alto impatto sull’ambiente, in quanto legata all’abbattimento delle foreste.
Come la plastica danneggia l’ambiente? Storia di un materiale inventato per sostituire la carta
Nel 1959 l’ingegnere svedese Sten Gustaf Thulin ebbe l’idea di sostituire la carta con un materiale più economico, accessibile e abbastanza resistente, da poter essere riutilizzato più volte: la plastica. Nel 1965 Thulin depositò il brevetto dei sacchetti in plastica con l’azienda Celloplast. L’invenzione contribuì alla diffusione, su scala mondiale, della plastica: il primo materiale fu brevettato nel 1862 da Alexander Parkes, ma il suo utilizzo come lo intendiamo oggi si diffuse dagli anni ’60 del secolo successivo.
Quanta plastica veniva usata negli anni 80?
Nel ’79 le buste di plastica rappresentavano l’80% del mercato europeo delle borse, e alla fine del decennio tutto il mondo usava solo sacchetti di plastica. Ormai avevano rimpiazzato, completamente, quelli di carta. Queste non venivano usate come aveva pensato il loro inventore: secondo Thulin, i sacchetti di plastica, proprio in virtù della loro resistenza, dovevano venire utilizzati più volte. Ma non fu così, con lo sviluppo del consumismo di massa si promosse l’utilizzo monouso delle buste. Pensando di fare il bene del pianeta, l’inventore dei sacchetti di plastica diede il via ad un inquinamento dell’ambiente senza precedenti.
Dove va a finire la plastica che usiamo?
Si stima che almeno 150 milioni di tonnellate di plastica si trovino negli oceani e che, le buste che non finiscono in discarica, o non sono riciclate, impiegano circa 20 anni per degradarsi. Così vengono danneggiati e inquinati mari e oceani. Le spiagge, mettendo in pericolo l’ecosistema marino, causano la morte di migliaia di animali che rimangono incastrati nella plastica, o la ingeriscono. Si espone, tra l’altro, l’uomo a sostanze chimiche attraverso la contaminazione della fauna marina. Per questo, negli ultimi anni molti Paesi hanno vietato la produzione e/o l’utilizzo, totale o parziale, delle buste di plastica monouso, e tra questi c’è anche l’Italia.
Quali sacchetti possono sostituire la plastica?
In sostituzione, è promosso l’uso di sacchetti ecologici biodegradabili, di alternative computabili oppure il riutilizzo di buste. Come fa, ad esempio, IN’s mercato con le sue shopper per la spesa realizzate all’85% da plastica riciclata. Vivere senza plastica è ancora molto difficile, e per alcuni suoi utilizzi non esistono delle alternative meno impattanti sull’ambiente. Ma è possibile fare un primo passo rivalutando la cultura dell’usa e getta, per limitare la produzione di rifiuti e il loro impatto sull’ambiente, proprio come avrebbe voluto l’inventore dei sacchetti di plastica.