Quattro stagioni sulla panchina della Lazio, una su quella della Fiorentina, Delio Rossi conosce bene entrambi gli ambienti avendo lavorato con tutte e due le società. Allenatore carismatico, con i biancocelesti si affaccia nell’Europa che conta e nella stagione 2008/09 saluta la Capitale dopo aver vinto la Coppa Italia. Con la viola invece il rapporto è diverso, la serenità dura appena pochi mesi. Per commentare Lazio-Fiorentina, Delio Rossi, doppio ex, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Lazio-Fiorentina, Delio Rossi a Tag24
All’ultimo secondo possibile, come già era successo più volte nell’arco di questa prima parte di stagione. La Lazio, grazie a un calcio di rigore siglato al 95’ da Ciro Immobile, batte la Fiorentina e porta a casa tre punti pesantissimi per restare aggrappata al treno delle prime della classe. La squadra di Sarri è in crescita e non intende fermarsi. Dall’altra parte la formazione di Italiano aveva bisogno di rialzare subito la testa dopo il passo falso della scorsa settimana contro l’Empoli. Per commentare Lazio-Fiorentina, Delio Rossi, che nel corso della sua carriera ha allenato entrambe le squadre, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Che partita è stata quella tra Lazio e Fiorentina? Si aspettava qualcosa di più sotto il profilo del gioco?
“Mi aspettavo una partita molto più spettacolare e invece a tratti è stata molto tattica. Ci sono state occasioni da una parte e dall’altra e avrebbero potuto vincerla entrambe. La viola ha giocato a tratti meglio, ma i biancocelesti hanno avuto le migliori occasioni. Per la Lazio è un buon segnale. Vincere contro una diretta concorrente pur non facendo molto di più dell’avversario, può dare grande energia. E poi ha vinto all’ultimo secondo, con un calcio di rigore segnato da Immobile che in questo momento ha grande bisogno di sentire l’affetto e il calore dei suoi tifosi. Questo è un attaccante che lo scorso anno ha fatto la differenza e in questa stagione invece non riesce ancora ad incidere. Ci sono momenti topici all’interno di un campionato e questo potrebbe essere uno di quelli. Un pareggio in casa sarebbe stato quasi una mezza sconfitta, così invece la Lazio può ripartire”.
A proposito di Ciro Immobile, questo gol può sbloccarlo definitivamente, pur essendo arrivato su rigore?
“I gol per un attaccante sono la miglior medicina, a maggior ragione per uno prolifico come Ciro. Ieri non era un normale calcio di rigore e non era facile da calciare. Pensate cosa sarebbe successo se in una partita del genere, al 95esimo minuto, lui o chiunque altro lo avesse sbagliato. Serve tanta personalità per prendersi una responsabilità simile. Aveva tutto il peso sulle spalle e non è vero che ci vuole poco a tirare i rigori. Mi sembra uno che dà tanto nel corso di un match, è fisico e ha bisogno di stare dentro al pezzo. Non è uno come Leao ad esempio, che sta fermo e trova lo spunto. Motivo per cui per dare il massimo deve stare bene fisicamente. Lo ha detto anche Sarri che lo vede tutti i giorni, se lui dice che ha bisogno di allenarsi con continuità, sicuramente sarà così”.
È ancora presto, ma dopo svariati big match possiamo iniziare a farci un’idea. Dove può arrivare la Lazio?
“Una squadra che arriva seconda lo scorso anno deve ambire per forza ai primi quattro posti. Fermo restando che la concorrenza è difficile. Non ci dimentichiamo che siamo alla decima di campionato e penso sia ancora presto per fare un bilancio. I biancocelesti devono però provare a lottare per la Champions League. Rispetto allo scorso anno però, in questa stagione la Juventus si potrà concentrare solo sul campionato e sarà una seria pretendente anche per lo scudetto. La differenza deve essere anche nella competizione europea. Lo scorso anno ha fatto molto male in Europa, quest’anno mi aspetto qualcosa di meglio anche perché ha una rosa molto più competitiva. C’è meno differenza tra i titolari e le eventuali riserve, rispetto al passato”.
E invece la Fiorentina?
“Quando valuto una squadra cerco di guardare sempre a ogni aspetto di quel club. Non mi concentro solo sull’allenatore e sulla rosa a disposizione ma anche sulla società e la progettualità. Quella viola mi sembra una proprietà presente e danarosa che sicuramente avrà idee ambiziose. Può lottare, ma la vedo inferiore rispetto alle prime quattro o cinque squadre. Se fa un miracolo può arrivare in Champions, altrimenti comunque deve stare tra le prime sei”.