La stagione autunnale è la più bella dell’anno: non ha pretese, ciò che ci offre è sempre un regalo. Anche a tavola è così: per questo oggi descriviamo come cucinare le cicerchie. Di cosa parliamo? Di un legume molto antico, che per molte popolazioni rappresenta un punto di riferimento per il proprio nutrimento. Parliamo di una pianta il cui raccolto, soprattutto in Asia e in Africa orientale, determina la sopravvivenza di popoli interi. Questo perché la sua “rozzezza” la rende capace di resistere a carestie e siccità al punto da essere soprannominata la pianta di garanzia, perché fruttifica dove altre colture soccombono.

Dove si trovano

Prima di capire come cucinare le cicerchie, vediamo dove trovarle. Le cicerchie sono coltivate anche in Europa, anche se non hanno una grande diffusione: ed è un peccato perché questo legume è sano, nutriente e ci può dare modo di creare dei piatti saporiti e interessanti. Il pisello d’erba, chiamato anche pisello indiano o veccia indiana, proprio per le sue caratteristiche, ha trovato il suo habitat nelle regioni del centro sud Italia. E nello stivale si è così ben ambientata da aver ricevuto il riconoscimento come prodotto agroalimentare tradizionale italiano e, nel caso di alcune varietà, è anche rientrata fra i presidi Slow Food. A questo punto parliamo dunque di un’eccellenza italiana che è doveroso far rientrare fra gli ingredienti della nostra tavola.

Come cucinare le cicerchie: la zuppa

Autunno, fresco, giornate brevi, nebbie e umido: cosa altro serve per spingerci a mettere sul fuoco gli ingredienti per un’ottima zuppa calda? Come cucinare le cicerchie se non con una bella minestra? Ecco allora una ricetta semplice, tradizionale, tutto sommato veloce se ci si organizza con i tempi di ammollo che sono necessari a far “rinvenire” questo interessante legume. Partiamo dunque con la lista degli ingredienti e poi individuiamo i passaggi:

  • 500 g cicerchie secche 
  • 400 g patate 
  • 120 g cipolle bianche 
  • 1 sedano 
  • 1 pomodori 
  • 2 spicchi d’aglio 
  • 0,5 l brodo vegetale 
  • 1 rametto di rosmarino 
  • 3 foglie di salvia salvia 
  • 5 cucchiai di olio EVO
  • Sale
  • Pepe

La zuppa di cicerchie è semplice da fare se ci si prende per tempo. Infatti il legume deve stare in ammollo per almeno 24 ore: quindi pensateci in anticipo quando vi verrà voglia di una bella zuppa calda! Durante l’ammollo l’acqua delle cicerchie va cambiata più volte.  Esaurito il tempo dell’ammollo le cicerchie vanno scolate e sciacquate sotto acqua corrente. Poi lasciatele di nuovo scolare prima di utilizzarle.

Il classico trito

Una buona zuppa non può prescindere dal classico trito all’italiana: affettate finemente cipolla e sedano prima di tagliare a dadini anche pomodori e patate (che avrete già lavato e mondato, ovviamente).

Mettete due cucchiai di olio EVO in una bella pentola e fateci rosolare due spicchi di aglio quindi toglieteli quando saranno appassiti e aggiungete sedano e cipolla tenendo una fiamma dolce. Lasciate imbiondire per circa 10 minuti, eventualmente aggiungendo qualche cucchiaio di acqua oppure un po’ di vino bianco. Aggiungete quindi patate, pomodori e cicerchia. Regolate di sale e pepe e lasciate cuocere per 1 ora a fuoco dolce bagnando con del brodo quando serve e continuando a mescolare. 

Un suggerimento: per essere proprio integrati nella tradizione utilizzate una pentola di coccio. Passata la prima ora aggiungete gli aromi alla zuppa, mettendoci un mazzetto composto da rosmarino e salvia. Coprite di nuovo e lasciate cuocere un’altra ora con la stessa intensità di fiamma. A cottura ultimata eliminate il mazzetto, coprite e lasciate riposare per 10 minuti prima di impiattare guarnendo con un giro l’olio EVO. 

Una volta impiattata la zuppa, la potete guarnire con listelli di speck affumicato o dadini di pancetta affumicata ben rosolata. In alternativa, durante la cottura invece potete aggiungere una spolverata di peperoncino macinato. 

Vi è piaciuta? Allora assaggiate anche la classica zuppa di cipolle alla francese o la vellutata di funghi: deliziose!