In serata l’Olimpia Milano ha perduto tra le mura amiche dell’Assago Forum contro il Maccabi, nel recupero del match di Eurolega. Si tratta della terza sconfitta consecutiva per la compagine allenata da coach Ettore Messina, dopo i KO contro Pesaro di domenica scorsa e Alba Berlino di cinque giorni fa. Ancora una volta, l’Olimpia ha ceduto sul più bello, quando si trattava di dover decidere l’indirizzo finale del match. In classifica le cose si mettono oggettivamente male, poiché ora Milano deve fare i conti con un 1-4 davvero terribile.

Olimpia Milano-Maccabi Tel-Aviv, la cronaca del match

Eppure l’incontro era cominciato discretamente per i padroni di casa. Prima di tutto, la notizia della presenza di Nikola Mirotic aveva tranquillizzato tifosi e ambiente, quindi il primo quarto ha mostrato una Olimpia che sembrava aver ritrovato lo smalto di un tempo con un 32-25 con uno score offensivo alto. Nel secondo è arrivata la risposta da parte degli ospiti che contavano un quintetto tutto americano e di livello considerevole.

Nella seconda metà di gara, il Maccabi ha continuato a fare la sua partita, continuando a pungere senza sosta la debole difesa impostata da coach Messina. Negli ultimi dieci minuti, Milano ha commesso troppi errori in difesa – non stringendo abbastanza le proprie maglie – e registrando errori anche elementari quando si trattava di dover dare una sferzata decisiva alla (potenziale) rimonta che non è mai arrivata. Per Milano segnaliamo i 24 punti di Nikola Mirotic – uno degli ultimi ad arrendersi – così come i 22 di Shavon Shields e 18 di Voigtman.

Le parole di coach Ettore Messina dopo la sfida di Eurolega: “Persa la nostra identità”

Ettore Messina si è presentato in conferenza stampa commentando quanto successo, ancora una volta dovendo incassare un passo falso doloroso e le conseguenti critiche da parte dei tifosi:

Abbiamo perso una partita in cui abbiamo fatto 25 assist e il 40% da tre punti e il 64% da due. Abbiamo però concesso 100 punti, come era già successo con Pesaro e prima ancora con Berlino. Stasera il Maccabi correva e segnava, segnava in isolamento e in tutti i modi possibili. La difesa è sempre stata il nostro marchio di fabbrica, la nostra identità. In questo momento la nostra difesa è scomparsa.