Così ha risposto, come riportato da Il Mattino, il pugile italo-marocchino da poco diciottenne, dopo quanto successo ai Campionati Italiani Youth Maschili 2023
Bilal Boussadra, pugile italo-marocchino da poco diciottenne, è stato insultato dopo la vittoria ai Campionati Italiani Youth Maschili 2023
La scorsa settimana sono andati in scena presso il PalaSport San Giuseppe di Copertino di Lecce i Campionati Italiani Youth Maschili 2023, indetti dalla Federazione Pugilistica Italiana e organizzati dalla ASD BeBoxe con il contributo della Regione Puglia e con il patrocinio del Comune di Copertino e dalla Provincia di Lecce. Le fasi preliminari sono andate avanti fino a venerdì 27 ottobre. Le successive semifinali sono iniziate sabato 28 ottobre con i match finali in programma per domanica 29. Un evento molto atteso (tanto da essere trasmesso sul Canale Youtube FPIOfficialChannel) e osservato con molta attenzione, dato che sul ring si avvicendavano i protagonisti delle future sorti del pugilato italiano. Tanti match che hanno visto protagonisti i “pugili italiani del futuro”, suddivisi per le varie categorie. Ed ognuno di loro ha dato il massimo per poter raggiungere la sentita vittoria finale. E alla fine, chi si è assicurato la vittoria contro il suo avversario nella categoria 63 kg è stato Bilal Boussadra. Il giovane pugile, nato in Italia da genitori marocchini, è diventato ufficialmente italiano solo una volta compiuti i diciotto anni di età, qualche settimana fa. Purtroppo però, oltre a scrivere della sua vittoria ottenuta sul ring, che per dovere di cronaca è la seconda consecutiva in questo campionato italiano giovanile Youth, siamo qui anche per segnalare lo spiacevole episodio avvenuto proprio mentre veniva pronunciato il verdetto. Bilal Boussadra sarebbe stato colpito da insulti razzisti. Inoltre, sembrerebbe che – e ciò rende la situazione ancora più spiacevole – l’autore di tali insulti a sfondo razziale sarebbe stato il padre dell’avversario sconfitto. Da quanto riportato, la situazione sarebbe stata sul punto di degenerare. Ulteriori accertamenti delle forze dell’ordine sono attualmente in atto per capire le dinamiche e i colpevoli. In tutto questo, oltre la vittoria, come riporto dal quotidiano Il Mattino, Bilal Boussadra ha risposto a tali offese manifestando la sua felicità e orgoglio tricolore, affermando che:
“Diventare italiano è stato sempre il mio sogno. Solo ora posso gridare Viva l’Italia dopo ogni vittoria”
E date la costanza delle sue vittoria, c’è la possibilità di sentire spesso quell’urlo.
Bilal Boussadra: “Solo ora posso gridare Viva l’Italia dopo ogni vittoria”
Nato e cresciuto in Italia, in Irpinia Bilal Boussadra ha dovuto attendere il compimento dei diciotto anni per essere a tutti gli effetti un cittadino italiano e indossare così, quando e se sarà, la casacca azzurra della boxe azzurra. Recentemente, abbiamo raccontato la storia – con annessa vittoria nell’incontro valido per titolo dei pesi leggeri – di Pamela Noutcho. La pugilessa italiana, allenata da Alessandro Danè, insieme al suo secondo Davide Traini e al preparatore atletico Elvis Acunzo – aveva conquistato questa estate la cintura contro Nadia Flahli prevalendo dopo dieci combattuti round. Pamela Malvina Noutcho Sawa – questo il suo nome completo – era diventa così campionessa italiana dei pesi leggeri professionisti. Ma la storia della trentunenne dell’Asd Bolognina Boxe – a cui ha dedicato la vittoria – è iniziata molto prima. Nata in Camerun, la Noutcho arriva nel nostro paese otto anni fa, dividendosi tra Perugia e Bologna (qui si laurea alla triennale e in seguito magistrale di Scienze Infermieristiche), lavorando poi come infermiera all’Ospedale Maggiore di Bologna. Eppure, l’atleta è ufficialmente cittadina italiana da solo un anno, a conclusione di un lungo iter buracratico. A mettere fine alla vicenda, il giuramento davanti il sindaco Lepore. Ciò le ha permesso di competere per il titolo