L’Italia si dimostra un esempio da seguire in Europa per quanto riguarda il riciclo dei rifiuti. Lo confermano i dati del rapporto Greenitaly, stilato dalla Fondazione Symbola, da Unioncamere e dal Centro Studi Tagliacarne.
Nel 2022, il nostro Paese ha smaltito l’83,4% del totale dei rifiuti, ossia quelli urbani e speciali. Un parametro di gran lunga superiore alla media Ue (52,6%), ma anche rispetto a tutti gli altri grandi Paesi europei. Basti pensare che la Francia è ferma al 64,4%, la Germania al 70% e la Spagna al 59,8%.
Riciclo dei rifiuti, +10 punti percentuali per l’Italia dal 2010 al 2020
Nel decennio 2010-2020, l’Italia ha continuato il suo trend costantemente positivo, facendo segnare un aumento di 10 punti percentuali, anche in questo caso facendo meglio della media dell’Unione Europea (+6 punti percentuali).
Nel biennio 2020-2021, lo studio evidenzia un consolidamento della capacità di riciclo industriale per l’Italia. Nel settore cartario, in particolare, è cresciuta anche in maniera importante la quota di materie seconde impiegate.
Il Rapporto festeggia così un “eccellente risultato“, nell’ottica di una “transizione ecologica” e dello “sviluppo di un’economia sempre più circolare“.
I punti della strategia italiana per l’economia circolare
Nel 2022, nel tentativo di confermarsi come realtà virtuosa, l’Italia ha messo nero su bianco alla Strategia Nazionale per l’Economia Circolare. Quattro gli obiettivi per una migliore gestione dei rifiuti finalizzata all’economia circolare.
Dal favorire il mercato delle materie prime secondarie ad estendere la responsabilità dei produttori e dei consumatori, fino a diffondere pratiche di condivisione e il principio del “prodotto come servizio” e definire una roadmap di azioni e obiettivi fino al 2040.
La strategia interessa sia il lato della produzione che quello del consumo dei beni. Piani di monitoraggio andranno a misurare le performance di imprese e industrie, ma anche di città e abitanti.
Una soluzione inserita nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) con un apposito stanziamento da 2,1 miliardi di euro, finalizzato ad un pacchetto di investimenti e riforme sul tema.